preghiera indaffarata

di | 9 Luglio 2021

Succedono tante cose in una sola giornata e quindi mi sento in affanno. So che ci sono i cre, e sono dei momenti molto intensi e belli. Ma ci sono anche i ragazzi della cooperativa. Poi ci sono tantissime cose che si accavallano una sull’altra e alla fine della giornata vado in affanno. Quando ci sono giornate di questo tipo non so come reagite voi. Attenzione: affanno non vuol dire che le cose vanno male, ma che assumono un ritmo che fa mancare il fiato. La prima cosa che mi passa per la testa è quella di fuggire via. Ma non si può. Allora cerco di tirare il fiato e di ripartire, ma nemmeno questa è una gran bella soluzione, infatti subito dopo aver tirato il fiato sono già in affanno un’altra volta. E allora che cosa fare? Mi dico che la giornata sarà tutta così e quindi mi preparo ad arrivare a sera in affanno. Non c’è niente da fare: quando la giornata parte così, finisce così. Non posso nemmeno dire di scegliere le cose essenziali, perché le cose sembra che ti cadano tutte addosso, e quindi non c’è un gran che da scegliere. Verso sera arriva un temporale, più che un temporale sembra un uragano. Guardo le piante che si piegano spinte dal vento che soffia fortissimo. Mi chiedo se anche loro non sono in affanno come me quando ci sono questi uragani. Le guardo con attenzione. Si piegano, ma non sono in affanno. Sembrano dei contorsionisti che piegano il corpo fino all’inverosimile, ma che alla fine stanno in perfetto equilibrio. Dove sta il segreto? Per me sta nelle radici. Queste piante hanno radici così profonde che sono un sostegno perfetto per il tronco e per i rami. Il segreto è tutto qua: posso andare in affanno durante la giornata, ma se ho buone radici, in un terreno buono, supero l’affanno, non mi lascio prendere dall’affanno. Resisto e sto in piedi. Mi chiedo se sono capace di stare in piedi; riconosco che l’affanno mi sovrasta. La conclusione è molto semplice: non ho radici profonde. Certo che ho trovato dove mettere le mie radici, ma non sono così profonde che mi permettono di stare  in piedi nel momento dell’affanno. E allora la preghiera di oggi non è una preghiera dove chiedo di togliermi l’affanno, ma una preghiera dove dico semplicemente: aiutami a mettere radici profonde nella parola sacra.

2 pensieri su “preghiera indaffarata

  1. Dania Aceti

    Che bello poter pensare che le radici profonde possano essere la Parola sacra…, quale miglior sostegno agli affanni di ogni giorno, anch’essi da offrire a Dio con il poco che abbiamo e siamo? Pensando all’albero, ai suoi rami, al tronco e alle radici mi è tornata alla mente una bellissima canzone che avevo sentito e cantato anche ai bimbi del nido qualche anno fa” “La danza dell’albero di Natale” di Paola Fontana di cui riporto solo la strofa finale: “Terra sto seguendo il tuo consiglio
    La vita è preziosa
    Di ogni tuo figlio
    Così da ora apprezzerò ogni momento
    E sempre sarò felice e contento”.
    Mi sembra un gioioso inno alla vita ed un rendere grazie a chi la vita ce l’ha donata e dona ogni giorno.

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  2. sr Alida

    Le radici sono importanti c’è un versetto poetico che dice:posso radicarmi in terra solo se con il ciel discorro. Mi piace assai questo versetto… Quindi non mi resta che trovare il modo di porre radici…

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