preghiera del cambiamento

di | 11 Luglio 2021

Faccio un giro nell’orto anche solo per raccogliere gli ortaggi maturi e controllare se tutto va bene. Poi mi immergo in altre cose. Soprattutto mi lascio prendere da cose un po’ “laiche” ascolto alcuni interventi dell’evento la Repubblica delle idee in corso a Bologna. In particolare sono due gli interventi che mi colpiscono: quello di Romano Prodi insieme a don Matteo Zuppi, cardinale di Bologna, e poi l’intervento di Edith Bruck scrittrice ungherese che vive da decenni in Italia e che ha vinto il premio strega giovani con il libro il pane perduto. E così continuo in questo mio “approfondimento” e riesco a trovare l’ultimo capitolo di tale libro. Lettera a Dio. So che il papa è andata a casa sua a trovarla per rendere omaggio a questa donna che ha vissuto da piccola il dramma della shoah. Ho già acquistato il libro (non con Amazon naturalmente) sarà la prossima lettura. Qualcuno mi dirà che ho buon tempo. E si, ogni tanto mi prendo il tempo per capire come vanno le cose. È necessario!!! Di tutti questi eventi quello che mi colpisce è la parola cambiamento. È il mantra del dopo covid. Cambiare e non solo fare un semplice ritocco stilistico che lascia inalterato i contenuti. La pandemia ci ha costretti a cambiare, si tratterà di capire se avremo la volontà, la coscienza di mettere in atto cambiamenti. Dobbiamo avere il coraggio di prendere tra le mani tutto quanto la pandemia ci ha costretto a vivere e trasformarlo in pratiche buone per il futuro. E tutto questo nasce non dall’alto, ma dal basso. Dalla volontà di ciascuno, insieme con gli altri, di trasformare il mondo che sta attorno a noi. Fossati nella canzone c’è tempo canta così: Dicono che c′è un tempo per seminare. E uno più lungo per aspettare. Io dico che c’era un tempo sognato Che bisognava sognare. Non è il tempo di sognare e di aspettare è il tempo di cambiare. Caro cambiamento dona il coraggio necessario, donaci parole sagge, donaci contenuti immensi che possano diventare azioni nuove a favore del creato, dell’uomo, del povero. Caro cambiamento aiutaci a comprendere che tu non arriverai mai qui su questa amata terra se ciascuno cercherà da solo il suo personale cambiamento. Aiutaci a comprendere che dovrà essere un’azione di squadra, come la bella nazionale di quel gruppo guidato da Mancini.  queso vale anche per la chiesa che dovrà sempre di più imparare a dialogare e lavorare con il mondo. Aiutaci a comprendere che per un reale cambiamento, ciascuno dovrà mettere da parte la propria quota di potere per mettere a disposizione di tutti il proprio sapere, la propria ricchezza, la propria cultura. Un cambiamento condiviso da tutti uomini e donne. Allora sarà vero cambiamento. abbiamo capito che da soli non ce la facciamo, anche la chiesa ormai irrelevante come dice il Cardinal Zuppi dovrà sempre più lavorare insieme a tutti.

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