perduta e ritrovata

di | 29 Maggio 2021

Un amico mi scrive: ogni giorno perdi qualcosa, ma quando comincerai a trovare qualcosa? e allora finisco questi pensieri strani sul perdere con queste le parole d questo pensiero. parto subito con parole conosciutissime. “Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova?”  Oppure ancora: “O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova?” E per finire:  “perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.” Sono tre versetti del vangelo di Luca tolti dalle 3 parabole della misericordia. Sono al cap. 15 di Luca. Sono la parabola della pecora smarrita, della moneta perduta, del figliol prodigo o del padre misericordioso. Nelle parabole vi è una perdita, ma vi è anche un ritrovamento e forse questa è la cosa più importante, non il perdere ma il ritrovare. Ci sembra di perdere qualcuno o qualcosa,  ma lo possiamo ritrovare in una logica nuova. Delle prime due parabole mi colpisce un particolare, quel finché  non la trova. Perdo qualcuno, ma lo cerco finchè non lo trovo. Certo è una ricerca estenuante, faticosa, dolorosa ma finchè non la trovo cerco. Il fatto è che di solito ritrovo chi avevo smarrito in una forma nuova, che non posso immaginare. Questo è bellissimo, anche se sospeso come ad una domanda: quanto durerà la perdita e la ricerca; e poi ancora che cosa troverò di nuovo?  e per finire: saprò riconoscere e amare chi mi comparirà di fronte dopo la lunga ricerca e che sarà nuovo e diverso? Sarò come il padre misericordioso che abbraccerà il figlio al suo ritorno, oppure sarò come il figlio maggiore che non sarà in grado di riconoscere suo fratello? Mi colpisce tantissimo quel finchè non la trova. Io non cerco monete per casa, ma attrezzi dimenticati nell’orto, oggetti sparsi qua e là. La cosa che mi indispettisce è che, mentre la donna della parabola e il pastore cercano finchè non la trovano, io rinuncio quasi subito e, brontolando, vado a comprare un nuovo attrezzo. Non ho la costanza di chi cerca, del cercatore d’oro che setaccia il fiume finché non trova l’oro. Non ho la costanza di Gesù che cerca l’uomo che si è smarrito, finché non lo trova. Io ad un certo punto mi arrendo. Ma giustifico la mia resa con: ciascuno è libero di fare quello che vuole. Ma forse la vera ricerca è quella del padre misericordioso: attendo scrutando l’orizzonte per vedere se arriva il figlio. Forse la vera ricerca è l’attesa e questa è la vera libertà.

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