perdita

di | 24 Maggio 2021

La perdita è sempre una tragedia, una ferita, un qualcosa che lascia come sospesa la vita. Soprattutto quando la perdita è di chi si ama. la perdita è più dolorosa del mio essere perso. Peggio ancora se la perdita è violenta, allora non soltanto rimane la ferita, ma vi è anche un sentimento incontrollabile di bisogno di giustizia. La vita è segnata dalle perdite e con esse dobbiamo fare i conti.  Credo che il vero amore, l’amore che segna profondamente la vita è anche doloroso, quando si perde questo amore. E volte vi è come una legge che dice che bisogna perdere per ritrovare.  È dolorosa questa operazione del lasciare, ma è necessaria per ritrovare. Certo ogni perdita, ogni lasciare non passa via indifferente. Lasciare un figlio e non legarlo a se non è operazione semplice, ma è umana. lasciare il padre per prendersi la responsabilità della propria vita non è facile, ma è operazione necessaria. E posso continuare all’infinito. Ho preso questa curvatura del lasciare perché stasera non sono pronto per scrivere di tutte quelle perdite ingiuste. Lo abbiamo sperimentato in questo tempo di pandemia: quante perdite ingiuste, sole, abbandonate. Per fortuna che ci sono stati tanti buoni infermieri e non solo che hanno salutato e assistito questi uomini e donne presi dallo sgomento e dalla solitudine. Ma anche il lasciare un figlio, un padre, una madre, un amore, una comunità non è cosa indolore. All’inizio fa male, poi un po’ ferita si riesce a lenire e il dolore un poco passa. In ogni distacco possiamo vedere non soltanto la ferita, il dolore, ma anche l’amore che abbiamo vissuto. E questo grazie alla memoria, al ricordo. Non un ricordo carico di nostalgia, ma carico dell’amore vissuto. E allora quella perdita può diventare risorsa, impegno per una nuova vita che porta con sè la perdita, ma che si apre al futuro, grazie alla memoria grata. Forse è proprio nelle perdita che capisco la ferita, il dolore, ma anche il legame, la  forza con cui si ama e con cui si può continuare ad amare. Non è un inno alle ferite, all’abbandono, che non si vorrebbero mai. È forse un inno a quell’amore che rimane sempre, perché forte come la morte è l’amore, tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma del Signore! Le grandi acque non possono spegnere l’amore né i fiumi travolgerlo”. Così canta il cantico dei cantici

2 pensieri su “perdita

  1. MARIKA

    “Non un ricordo carico di nostalgia, ma carico dell’amore vissuto.” Grazie don Sandro. Con le tue parole il mio pensiero è andato a mio padre e a tutte le persone care della mia vita, a cui ho voluto un gran bene e di cui ho sofferto ogni giorno la perdita. Proprio il ricordo di quell’amore vissuto mi sostiene e mi guida ogni giorno.

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  2. Dania

    Grazie Don Alessandro conserverò questa riflessione per meditarla perché parla al mio cuore di alcune perdite e per ogni perdita che vivrò, cercando di viverla al meglio delle possibilità, con quel senso di gratitudine per quanto ricevuto in dono e per-dono da quell’Amore che non cesserà mai di esistere.

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