oltre lo sguardo

di | 17 Luglio 2021

Se continuo a guardare allo sguardo dal suo interno, al conflitto che mi rode l’anima, alla fine mi ci perdo dentro. Ho bisogno di uscire da questo sguardo dall’interno. E ho bisogno di uno sguardo che va oltre. È così anche nel conflitto: saper andare in profondità è importante perché si arriva al cuore della ferita, della questione; solo che ad un certo punto devo saper andare oltre la ferita. Lo dico sempre ai ragazzi, lo dico sempre a me stesso, lo dico a tutti: andare oltre, non solo soffermarmi sul piccolo, sul particolare che a volte mi fa arrabbiare, ma saper indirizzare lo sguardo oltre. Mi fanno impressione quando vedo i ragazzi e anche gli adulti concentrati in maniera ossessiva sul loro smartphone. Non vi è uno sguardo oltre. Ripiegati su sé stessi e niente altro. Ansiosi di vedere se arriva ancora un messaggio, ansiosi di chattare in continuazione. Il conflitto non lo si supera con uno sguardo rivolto verso il basso, ma con uno rivolto verso l’alto, verso l’oltre. È come una esperienza di sogno, dove continuamente si recupera una dimensione di desiderio, di incontro, di relazione. Il sogno prima dell’azione, per avere uno sguardo oltre, per indirizzare la mia vita verso quel sogno. Il sogno che dopo essere stato sognato viene condiviso, oltre ogni particolarismo e ogni individualismo. Si supera il conflitto quando si mette in atto non solo lo sguardo interiore, su di sé, ma anche lo sguardo sognante, lo sguardo oltre. Il partecipare alla vita di comunità, il partecipare insieme può essere il luogo dove apprendo come costruire relazioni, come superare divisioni, dove imparo a riannodare legami e sogni, dove attraverso l’oltre condiviso, faccio esperienza di fraternità che genera nuovi legami e rinsalda i legami spezzati. Papa Francesco scrive nella lettera fratelli tutti: “Sogniamo come un’unica umanità, come viandanti fatti della stessa carne umana, come figli di questa stessa terra che ospita tutti noi, ciascuno con la ricchezza della sua fede o delle sue convinzioni, ciascuno con la propria voce, tutti fratelli!

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