oltre le regole

di | 23 Giugno 2021

Una giornata trascorsa tra orti, ragazzi del cre e decreto Zan e chiesa cattolica che chiede di modificarne alcune parti. Tenere insieme tutti questi pezzi mi è difficile, ma ci provo. Poi verso sera un aiuto mi arriva da un amico che mi chiede chiarimenti, da un famiglia che non la pensa come me e da una richiesta di aiuto, o meglio di ascolto. Non ultima una lettera a cui aderisco subito dove si parla proprio di questa questione. La lettera è scritta dall’associazione il guado che è “un’associazione cristiani omosessuali, aperta a uomini e donne di qualunque confessione”. Sta scritto nei suoi obiettivi: un luogo di accoglienza….. un luogo di riflessione sulla vita e sulla fede…. Un luogo di dialogo con la chiesa e con gli uomini. Non mi interessa il decreto Zan in particolare, non ho le sufficienti conoscenze per commentarlo. Mi interessa un’altra questione. I ragazzi hanno bisogno di accoglienza e quindi di tempo. I cre hanno bisogno di accoglienza e quindi di tempo. Ogni uomo e donna ha bisogno di accoglienza e quindi di tempo. E fin qui tutto va bene. Ma non dobbiamo creare le condizioni per accoglienze di serie a o di serie b. Ci possono stare dei no nel dialogo, ma questi non devono essere chiusure ad ogni forma di dialogo. Ci possono stare posizioni diverse, ma tutte le forme diverse devono in qualche modo convergere verso il bene della persona, che non è un bene dettato dalla regola, ma dalla coscienza libera e responsabile della persona stessa, dove la persona stessa cerca un bene possibile, il bene più alto per ogni singola persona. Oltre le regole io ritrovo la ricerca comune, il dialogo comune, la passione comune per il bene dell’uomo. E questa per me sta diventando la regola più alta. Dialogare non vuole dire affermare che tutto va bene, che accetto tutto. Dialogare non è nemmeno dire sempre che dobbiamo essere aperti, accoglienti e poi continuare a mettere lì dei semplici no. Dialogare è stare uno di fronte all’altro e cercare la verità insieme, mettendo in gioco le storie di tutti. Trovo scritto nella copertina del libro il principio dialogico di M Buber:  “le linee delle relazioni nei loro prolungamenti si intersecano nel tu terreno. Ogni singolo tu è una breccia sul tu terreno. Per mezzo di ogni singolo tu la parola fondamentale interpella il tu terreno” Vorrei essere in grado di aprire brecce di dialogo e di incontro, che siano i ragazzi del cre, le famiglie, gli omossessuali, il mondo. Nella lettera che  il cardinale Marx, vescovo di Monaco, ha scritto per dare le sue dimissioni si legge così in  un passaggio “… Crisi causata anche dal nostro personale fallimento, per colpa nostra”: Mi pare – e questa è la mia impressione – di essere giunti ad un ‘punto morto’ che, però, potrebbe diventare anche un punto di svolta secondo la mia speranza pasquale”. Se riusciremo a dire solo dei no e non andremo oltre le regole per entrare in vere forme di dialogo, saremo sempre ad un punto morto

Un pensiero su “oltre le regole

  1. Carlo

    Il saper dialogare con chiunque non è da tutti… Anzi lo è solo per quei pochi che sanno ascoltare senza giudicare in base al proprio modo di vedere le cose. Le contrapposizioni politiche poi fanno il resto . Molti non riescono ad avere una propria filosofia interiore e ragionano in base a regole che ascoltano da quello che grida più forte .

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