Mercoledì 9 marzo

di | 8 Marzo 2016

trinitàMarco 4,10-12        

 10 Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. 11 Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, 12 affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».

Commento

 Inizia qui la spiegazione della parabola fondamentale, quella che introduce tutte le altre, appunto la parabola del Samaritano.  così dice il testo: Quelli che erano attorno a lui. Non credo che si tratti di quelle persone che ufficialmente fanno parte della chiesa istituzione, quelli che dicono che stanno dentro la fede, operano dentro la chiesa. Mi sembra piuttosto che queste persone possono essere identificate con tutte coloro in qualche modo sono state visitate dalla grazia. Mi capita di osservare che molte volte chi è ufficialmente “fuori”, è già stato visitato dal dono del Signore. E viceversa. Dono quindi, e non conquista o merito. La questione che viene posta a Gesù riguarda il “perché” delle parabole, a cosa servono tali racconti, perché Gesù insegna in questo modo. Nel testo precedente ci sembrava di dover sottolineare che ogni realtà è come una parabola. E dunque, oltre al suo significato umanamente comprensibile, c’è un “mistero”, il mistero del regno, il mistero della storia e della vita che deve essere rivelato e quindi ricevuto come dono. Questo mi pare oggi il senso più vero e più semplice di quello che Gesù dice citando il testo di Isaia 6,9. Il mistero del regno non è compreso da chi ha buone qualità intellettive, ma piuttosto da chi ha il coraggio di riceverlo come dono, come grazia. Ecco chi sta dentro questo mistero, ecco chi lo comprendere, chi lo sa accogliere come dono. Siamo dunque in un orizzonte del tutto diverso da quello in cui funzionano le qualità intellettuali e morali di ogni persona. Se così fosse, chi è più intelligente e più buono avrebbe indubbi vantaggi. Ma per le cose di Dio non è così! Alle gerarchie intellettuali o morali la rivelazione cristiana sostituisce la gerarchia dell’elezione divina. Tu sai e fai non perché hai capito e sei bravo, ma perché misteriosamente l’hai ricevuto in dono.

Preghiamo

Preghiamo per l’Europa che sta cercando di comprendere che cosa significa accogliere, possa uscire dai piccoli interessi di ciascuno per avere uno sguardo comune sulla sofferenza del mondo

4 pensieri su “Mercoledì 9 marzo

  1. sr Rita

    ” Quando erano soli…lo interrogavano” Alcune domande hanno bisogno di silenzio, di solitudine, di interiorità. E Gesù non è che risponde poi in modo molto chiaro. Eppure l’importanza della domanda rimane. Ci sono a volte domande che emergono dal vissuto alle quali è difficile rispondere. Gesù lascia in sospeso la risposta perché ama che l’uomo soffra nelle sue contorsioni? Forse no. Forse la fatica della ricerca, delle domande, del discernimento…delle decisioni difficili da prendere sono già vita nuova, sono già salve in corso.
    Prego per chi sta vivendo questa fatica.

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  2. Luca

    “A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole … perché non si convertano e venga loro perdonato”
    La conseguenza del dono di cui parla don Sandro è la conversione, di mente, cuore e azioni. Mi pare che il Signore voglia dirci che solo chi non ha incontrato l’amore di Dio è “esentato” dal vivere il comandamento dell’amore. Onore e onere (passatemi il termine) della rivelazione.
    Prego per quest’europa, per i suoi governanti e per tutti noi cittadini.

    Buona giornata a tutti!

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  3. Elena

    Le parabole usano le metafore, e solo chi ne conosce la portata “visiva” nascosta, attraverso l’uso di parole simboliche, riesce a coglierne il senso. Devi conoscere ciò che ci sta dietro per fare entrare una parabola nell’esperienza di vita. Per capirla appieno e per farla diventare un pezzo di te.
    Gesù ci chiede prima di sentirlo nel silenzio del nostro spirito, poi di comprenderne l’entità, anche attraverso le parole e le parabole. Chi non Lo sente, non può riconoscerlo. In questo la ricerca attraverso il dubbio, la sollecitazione, le immagini, le domande. Gesù chiede di essere cercato, voluto veramente, perchè per incontrarLo, non basta neanche il sentirLo, Se non ricevo il “mistero del regno di Dio” mi sono preclusi i significati delle Sue parole, anche le più semplici… Mi chiede prima di accogliere la Sua grazia come dono , poi un’adesione consapevole e responsabile. Mi chiede tutto…. A volte proprio quando sono “fuori”…

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  4. sr.Alida

    “A voi è stato dato ,il mistero del Regno” essere visitati dalla grazia ,è un dono ,non un previlegio…è vero a volte ,anche le persone che pensiamo fuori ,sono già state avvolte dalla grazia…Essere e esistere solo per dono ,non perchè ci metto qualcosa di mio …c’ è solo la mia piccola risposta d’amore ….del quì ed ora…Facci gustare Signore questo dono ..nel silenzio delle domande che occupano il cuore umano,aiutaci a guardare le vicende nostre e del mondo come le vedi Tu.riconoscenti per questo dono immenso…mi unisco all’intenzioni di preghiera di oggi .

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