mercoledì 9 giugno

di | 8 Giugno 2021

Lc. 5,33-39

33 Essi gli dissero: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e pregano; così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono». 34 Gesù disse loro: «Potete far digiunare gli amici dello sposo, mentre lo sposo è con loro? 35 Ma verranno i giorni in cui lo sposo sarà loro tolto: allora, in quei giorni, digiuneranno». 36 Disse loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo a un vestito vecchio; altrimenti strappa il nuovo, e il pezzo tolto dal nuovo non si adatta al vecchio. 37 Nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo fa scoppiare gli otri, il vino si spande, e gli otri vanno perduti. 38 Ma il vino nuovo va messo in otri nuovi. 39 E nessuno, che abbia bevuto vino vecchio, ne desidera del nuovo, perché dice: “Il vecchio è buono”».

Commento

Mi sembra interessante questo testo perché cambia un po’ le prospettive con cui a volte vediamo e viviamo il cristianesimo. Di fatto molte volte lo pensiamo come un peso, un dovere, un sacrificio. Questo testo ci mette su un’altra strada. Con Gesù si celebrano le nozze tra Dio e l’uomo, compimento dell’alleanza. I discepoli conducono una vita festosa, nella gioia e nell’amore dello Sposo. Quindi essere cristiani è gioioso non è triste, è festoso, non è sacrificio. Il testo è costruito mettendo in contrapposizione la vicenda di Giovanni e dei suoi discepoli con quella di Gesù e dei suoi discepoli. Mettere in contrapposizione non vuol dire dichiarare che una è meglio dell’altra, semplicemente sono due strade diverse. E la contrapposizione è tra digiuno e feste, vecchio e nuovo, presenza e assenza. Attraverso queste metafore molto semplici del mangiare e del bere, delle nozze, del vestito e del vino, vedremo che si esprime l’essenza del cristianesimo come gioia, come pienezza di vita, come pienezza di vita nell’ebbrezza ebbrezza dell’amore, esattamente come le nozze. Sono le nozze tra Dio e l’uomo che si compiono oggi per chi ascolta la Parola. E allora ecco che c’è il vestito, nuovo, il vestito è segno del corpo; c’è una esistenza nuova. Perché? Perché c’è il vino nuovo, simbolo dello Spirito. C’è uno Spirito nuovo.

Preghiamo

Preghiamo per la madre terra

2 pensieri su “mercoledì 9 giugno

  1. Elena

    Concreto Gesù! Con le metafore induce il pensiero, un pensiero profondo. Apre orizzonti e fa emergere l’essenza del rapporto tra Dio e l’uomo. È sull’essenza di un amore gioioso che mette radici il cristianesimo. A volte, nelle nostre chiese, nelle nostre messe, nelle nostre vite e nelle nostre scelte cristiane, c’è tutto fuorché la gioia. Il cristianesimo come lo viviamo noi qui a volte è proprio triste. Celebriamo molto la morte, siamo spenti, dimessi, solenni, ma poco gioiosi. Se scappa un sorriso, sembra di essere fuori posto! Sopra e sotto la mascherina di questo tempo, mi permetto di sorridere, nel partecipare ai riti di un cristianesimo vivo, ironico, amorevole, che non smette di scuotere e di stupire.
    Mi permetto la gioia dell’essere in questa relazione col Signore, perché penso proprio che Gesù non fosse un musone, ma un uomo pieno di vita! Quella che con gioia e con amore ha saputo donare per e a ciascuno. Poi, per piangere e digiunare, c’è sempre un tempo, perché c’è un tempo per ogni cosa…
    Ricordiamo al Signore i ragazzi che hanno terminato o stanno concludendo l’anno scolastico. Inizino un periodo di riposo e di gioia dopo tanta fatica.

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  2. sr Alida

    Vino nuovo e otri nuovi :posso radicarsi in terra solo se col ciel discorro, piedi per terra ma con il cuore il pensiero del cielo, così da essere cristiani di gioia, persone che dicono “io ci credo” nonostante tutto.. Con il tuo aiuto Signore, ti preghiamo per la nostra terra e per il termine dell’anno scolastico, e le iniziative estive.

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