mercoledì 8 gennaio

di | 7 Gennaio 2020

Lc 6,36-42      

36Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. 37Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 38Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio». 39Disse loro anche una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? 40Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.  41Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? 42Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.

Commento

Mi rendo conto di quanto povere sono le mie parole di fronte alla Parola per eccellenza soprattutto pensando a queste che sono il programma di vita di Gesù. Sì, perché credo che Gesù ha  pronunciato queste parole perché prima le ha vissute Lui e quindi è stato profondamente credibile mentre le pronunciava. Lui è il misericordioso per eccellenza, lui è colui che non giudica, che non condanna, che perdona. Lui è il maestro per eccellenza. Da Lui noi impariamo. Guardo con profondo rispetto e ammirazione queste parole e non posso far altro che obbedire ad esse conoscendo la mia incapacità a vivere queste parole. Ci vuole una grande umiltà di intenti, di pensiero e di parole per mettere in pratica queste parole. E, a conferma di questo, ecco l’immagine della pagliuzza e della trave. Ognuno deve considerarsi sempre come chi ha nel suo occhio una trave. Come può pretendere di poter chiedere al fratello di togliergli la pagliuzza che ha nel suo occhio? Dovrà sempre, prima, togliere la trave dal suo occhio per poter offrire al fratello la possibilità di togliergli la pagliuzza che sta nel suo occhio. Come posso pensare di essere il correttore del mio fratello, io che ho bisogno di essere aiutato più di ogni altro?

Preghiamo

Una preghiera per Teka e la sua famiglia.

3 pensieri su “mercoledì 8 gennaio

  1. Sr Rita

    Siate misericordiosi come il Padre…che fa piovere sui giusti e sui cattivi….Una misericordia che non significa perfezione, mancanza di peccato…,ma cuore che si commuove, che si fa vicino a chi soffre, anche quando non sa come tirar fuori il fratello dal dolore. Soffri con lui anche senza parlare. E’ misericordia, è amore.

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  2. Elena

    La Parola di oggi è come uno specchio. Ci mette di fronte noi stessi, con la nostra personale pochezza, col nostro bidogno di imparare ogni giorno tutto daccapo. Ci mette di fronte molti spunti di meditazione sul nostro essere cristiani. E continua ad interrogarci ad interrogarmi… Tu, a che punto di coerenza sei? Preghiamo per Teka, per la sua famiglia, per poter essere caritatevoli e misericordiosi.

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  3. srAlida

    Siate misericordiosi come il Padre vostro ….ci vuole si unità di intenti e di pensiero e umiltà profonda ,imparare ogni giorno ad essere così…un cammino …Aiutami Gesù a non scordare mai di guardare a Te Maestro Mi unisco alla preghiera per Teka e la sua famiglia ,per Daniela e Enrica e mamma che sta per tornare al Padre .

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