mercoledì 6 marzo

di | 5 Marzo 2019

mercoledì delle ceneriMercoledì delle ceneri – dal vangelo di Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Commento

Metto questo bellissimo commento di frere Alois di Taizè sull’inizio della quaresima

Quando arrivavano queste settimane che precedono la Pasqua, Frère Roger amava ricordare che non erano tempo di “austerità” o di tristezza, né un periodo per coltivare il “senso di colpa”, ma un momento per cantare la gioia del perdono. Vedeva la “Quaresima” come 40 giorni per prepararsi a riscoprire piccole “primavere” nelle nostre esistenze. All’inizio del “Vangelo di Matteo”, quando Giovanni Battista grida «Pentitevi!», intende dire: «Volgetevi verso Dio!». Sì, durante la “Quaresima” vorremmo volgerci verso Dio per accogliere il suo perdono. Cristo ha vinto il male e il suo costante perdono ci permette di rinnovare una vita interiore. Siamo invitati a una “conversione”: non a volgerci verso noi stessi in un’”introspezione” o in un “perfezionamento” individuale, ma a cercare una “comunione” con Dio e anche con gli altri.
Volgerci verso Dio! È vero che, nel “mondo occidentale”, per alcuni è diventato difficile credere in Dio. Vedono nella sua esistenza un “limite” alla propria libertà. Pensano di dover lottare da soli per costruire la propria vita. Appare loro inconcepibile che Dio li accompagni. Un anno fa sono andato a trovare i nostri “fratelli” che da trent’anni vivono in Corea. Nel corso del viaggio, con un altro “fratello”, abbiamo avuto diversi incontri con i giovani dei “Paesi Asiatici”. Mi ha colpito come in Asia la preghiera sembri un fatto naturale. Nelle varie religioni, le persone assumono spontaneamente nella preghiera un atteggiamento di rispetto, persino di “adorazione”. Naturalmente in quelle società non ci sono meno tensioni o meno violenze che in Occidente. Ma forse è più accessibile un senso dell’”interiorità”, un rispetto davanti al miracolo della vita, della “creazione”, un’attenzione al mistero, a un “aldilà”. Come rinnovare una “vita interiore” scoprendo e riscoprendo una relazione personale con Dio? In tutti noi c’è sete di un “infinito”. Dio ci ha creati con questo desiderio di “assoluto”. Lasciamo vivere in noi quest’aspirazione! Tra i canti di Taizé, ce n’è uno che può far scaturire quest’aspettativa. Le parole sono di un poeta spagnolo, Luis Rosales, ispirato da San Giovanni della Croce: «Di notte cammineremo e, per trovare la fonte, solo la sete ci illuminerà». Per alcuni la “Quaresima” è il tempo del digiuno. Non che l’”ascesi” abbia un valore di per sé, ma c’è in ciascuno un’attesa più profonda di quelle “superficiali”, una “sete” più essenziale che può illuminare la nostra strada. Il “Vangelo” ci esorta alla padronanza dei desideri per giungere a limitarci, non per costrizione ma per scelta. Questo richiamo risulta oggi di grande attualità, non solo sul piano personale ma nella vita delle società. La semplicità liberamente scelta consente di resistere alla corsa al “superfluo” e contribuisce alla lotta contro la povertà imposta ai più “diseredati”.

Preghiamo

Preghiamo per tutti noi che iniziamo la quaresima.

4 pensieri su “mercoledì 6 marzo

  1. Elena

    È davveto molto bello quanto ci hai regalato oggi. Un motivo più, mille ragioni in più, nel nostro cuore per vivere la quaresima come un tempo dell’incontro con l Essenza della vita stessa…

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  2. Anonimo

    Riscoprire nuove e piccole primavere nelle nostre esistenze …Volgerci verso Dio ,accogliere il Suo perdono ,camminare verso la comunione con Lui e con gli Altri …Una sete essenziale ,un vivere con cuore ciò che ci è concesso …..Grazie don ,questa è la preghiera che rivolgo al Signore per tutti noi che viviamo la quaresima …. Noi qui a Cantello con la diocesi milanese iniziamo domenica ,ma questa è una buona preparazione ,iniziarla con voi .

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  3. sr rita

    Grazie Don Sandro per averci condiviso questa bella introduzione alla Quaresima. Io sto concludendo il ritiro coi seminaristi e queste parole confermano la bellezza degli orientamenti dei padri del deserto non solo rispetto alla quaresima ma alla vita tutta: Esci..( da te stesso…).Rimani…( nel silenzio interiore…)Entra in relazione…( prega…)
    La gioia del ritorno all’incontro con l’AMORE del Signore sia compagna di ogni nostro giorno.

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