Mercoledì 6 luglio

di | 5 Luglio 2016

fioriMarco 15,42-47                                                                                        

42 Venuta ormai la sera, poiché era la Parasceve, cioè la vigilia del sabato, 43 Giuseppe d’Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anch’egli il regno di Dio, con coraggio andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. 44 Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, gli domandò se era morto da tempo. 45 Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. 46 Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra all’entrata del sepolcro. 47 Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto.

Commento

Gesù viene deposto in questo sepolcro scavato nella roccia. Gli altri evangelisti dicono che era nuovo. Si sa che tale sepolcro apparteneva a Giuseppe di Arimatea, membro autorevole del tribunale ebraico (il famoso Sinedrio) e le donne stanno ad osservare dove veniva posto. E fino a qui tutto è normale, fa parte di una storia di normale sepoltura. Ma vi è una parola che rende tutto diverso: Giuseppe di Arimatea aspettava il regno di Dio. Questa attesa trasforma quel momento della sepoltura in un attimo in cui il tempo è come sospeso, fermo. In attesa di… la liturgia della sepoltura può diventare la fine di tutto oppure l’attesa di altro, della novità, di un qualcosa di cui non si capisce bene la portata e il significato. Gesù come ogni uomo è riconsegnato alla terra,  e la terra diventa il grembo che riceve il corpo del Signore. Ma la terra conosce il germoglio, la terra vive della legge del seme. Quella legge che dice che se il chicco di grano non muore, rimane solo, se muore produce molto frutto. Ecco allora l’attesa del frutto che nascerà dal morire del Signore.

Preghiamo

Preghiamo oggi per tutti i defunti in attesa della resurrezione.

2 pensieri su “Mercoledì 6 luglio

  1. sr Rita

    “Giuseppe di Arimatea, con coraggio andò da pilato a chiedere il corpo di Gesù…” Nella situazione in cui si trovava, c’è proprio voluto coraggio ad esporsi per chiedere il corpo del condannato, di colui che aveva creato un subbuglio enorme nel popolo e nel Sinedrio .E Giuseppe questo coraggio l’ha avuto. Non sappiamo che tipo di relazione ci fosse tra Giuseppe e Gesù. Conosciamo questo gesto di pietà e di fede. Aspettava il regno di Dio? Si trova a seppellire un morto. Ma sarà proprio dal suo sepolcro, dal luogo in cui Giuseppe pensava di riposare dopo la sua morte, che Gesù uscirà vivo, risorto. Preghiamo affinché possiamo trasformare i nostri luoghi di morte in giardini di risurrezione.

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  2. sr.Alida

    Giuseppe d’Arimatea aspettava il Regno di Dio..e invece si trova a chiedere con tutto il suo coraggio ,il corpo di Gesu’…..Comprò un lenzuolo, lo avvolse , lo depose nel suo sepolcro…..tutte le sue azioni ,mi fanno pensare ad un oltre che forse lui si aspettava ancora… Bella l’immagine della terra che diventa grembo,che riceve il corpo del Signore,perchè spunti il germoglio..e poi la Risurrezione …Le donne stavano ad osservare dove veniva posto forse incerte che fosse tutto finito …Preghiamo per tutti i vivi e defunti che hanno bisogno di risorgere e per noi che abbiamo questa bella possibilità di ricominciare ogni giorno. …

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