mercoledì 5 maggio

di | 4 Maggio 2021

Lc 1,5-25

5 Al tempo di Erode, re della Giudea, c’era un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abìa, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata Elisabetta. 6 Erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. 7 Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. 8 Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe, 9 secondo l’usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l’offerta dell’incenso. 10 Tutta l’assemblea del popolo pregava fuori nell’ora dell’incenso. 11 Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. 12 Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. 13 Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. 14 Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, 15 poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre 16 e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. 17 Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto». 18 Zaccaria disse all’angelo: «Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni». 19 L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a portarti questo lieto annunzio. 20 Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo». 21 Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. 22 Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. 23 Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. 24 Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: 25 «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini».

Commento

Lo conosciamo bene questo racconto. Esso non ha immediatamente una valenza storica, cioè non vuole raccontare una cronaca. Non è nemmeno un racconto “mitico” che serve  per affermare una verità. Questi tipi di racconti vengono chiamati tipologici, sono cioè dei tipi. Raccontano una storia che è avvenuta, ma che vuole essere come un tipo, un modello. Questo racconto come tanti altri nella scrittura, sacra mettono in evidenza alcuni elementi nei quali tutti noi possiamo riconoscerci. Per esempio il nascondimento e la vergogna di Elisabetta per la sua sterilità, come anche la sua grande gioia nel momento in cui il signore si è degnato di togliere la sua vergogna tra gli uomini. La fatica di credere di un uomo religioso come Zaccaria. Il suo mutismo, cioè la sua incapacità di narrare l’amore di Dio perché nemmeno lui crede a questo amore. Sono tutti elementi in cui possiamo in qualche modo identificarci. Io ne ho descritti alcuni, ma chissà quanti altri ce ne sono che potete trovare.   Ecco perché il vangelo parla sempre a tutte le persone di tutti i tempi. Quindi sono testi che possono parlare anche alla nostra vita. la cosa importante è quella, non solo di leggere il testo con la mente, ma soprattutto con il cuore. È tutto qua il segreto per cui la parola sacra può parlare alla mia vita.

Preghiamo

Preghiamo per i malati.

2 pensieri su “mercoledì 5 maggio

  1. Elena

    Anche oggi, il Signore parla e noi rimaniamo muti, scettici, incapaci di raccontare un amore, un amore ricevuto, un amore dato, restituito alla pienezza…
    Sempre viva è la Parola, capace di toccare la mente, il cuore e il corpo di ognuno di noi. Prego per gli ammalati, per chi desidera figli e non riesce ad averne.

    Rispondi
  2. sr Alida

    Narrare l’amore di Dio, è cosa essenziale perché altri credano in Lui. Lui parla al nostro e altrui cuore…Aumenta anche la nostra fede.. Aiutaci Signore ogni giorno a scoprire del Tuo amore e a narrarli. Con voi prego per tutti i malati e p
    Erchi non può o non ha potuto avere figli.

    Rispondi

Rispondi a sr Alida Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.