Dal Vangelo secondo Luca
[Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.] C’era una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
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Ed ecco l’altro personaggio che Maria e Giuseppe incontrano al tempio. Anna figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Forse questo episodio è introdotto da Luca nella presentazione al tempio per sottolineare l’importanza del fatto. La legge giudaica infatti esigeva la deposizione di due testimoni per garantire l’autenticità di un fatto. La profetessa Anna riconosce in Gesù il Messia, glorifica il Signore e diffonde la notizia della sua venuta «a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme». fa da testimone. Gli ultimi due versetti del brano evangelico descrivono «la vita nascosta» di Gesù di Nazaret. Il figlio di Dio fatto uomo si assoggetta alle leggi naturali della crescita, sul piano fisico e intellettuale, vive da umano. L’incarnazione del Dio fatto Uomo è un mistero affascinante che non finiremo mai di scandagliare e che continua a riempirci di stupore: un Dio che si fa vero Uomo. Ora questo evento meraviglioso non dev’essere relegato solo nel giorno di Natale. Purtroppo noi siamo portati a fermarlo in questa festa dell’anno liturgico, e basta. Esso abbraccia invece tutto l’arco della vita umana di Gesù, anche di questi trent’anni trascorsi da Gesù nella vita nascosta di Nazaret. É commovente pensare che il Signore, proprio perché voleva incarnarsi, ha dovuto cercarsi una famiglia: si è scelto una madre e un padre, come tutti gli uomini. Infatti, se Dio s’è fatto uomo nel grembo di Maria, però è in seno alla famiglia di Nazareth che il Dio incarnato ha imparato a diventare uomo. Per nascere, Dio ha avuto bisogno d’una madre, ma per crescere e diventare uomo, Dio ha avuto bisogno d’una famiglia umana.
Preghiamo
Preghiamo per tutte le nostre famiglie
Quando lo Spirito del Signore si posa sugli uomini, accadono cose straordinarie. Prima Simeone, poi Anna. Essi riconoscono in un bambino la salvezza di tutti gli uomini. Quando lo Spirito del Signore accarezza l’uomo, la vita di un bambino e di una famiglia diventano motivo di salvezza. Quanto amore, Dio, provi per noi, bisognosi di tutto!
Preghiamo per le nostre e per quelle famiglie che vivono e soffrono drammi profondi.
Per un attimo provo ad immaginare Gesù nella vita nascosta a Nazareth… Mi unisco a voi nella preghiera per le famiglie,per Valeri e il figlio Francesco per Carmela. Prego per sr Giànnersilia che ha raggiunto la casa del Padre.