mercoledì 28 gennaio

di | 28 Gennaio 2020

Lc 9,43b-50

Mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, disse ai suoi discepoli: 44«Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». 45Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento. 46Nacque poi una discussione tra loro, chi di loro fosse più grande. 47Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino 48e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande». 49Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». 50Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».

Commento

Il testo sta in quel particolare “contesto” dove vi è un continuo annuncio di Gesù della sua parola e il continuo rifiuto delle folle del suo  messaggio. O meglio  della fatica che fanno i discepoli a comprendere la verità della parola del Signore, perché impegnati a comprendere chi è il più grande. Ma questa è anche la mia fatica. Da qui si comprende perché l’immagine dei bambini. la figura del “piccolo” va interpretata su questo sfondo, perdendo qualsiasi carica poetica e acquisendo i toni drammatici e radicali della Croce. È vero che Dio è piccolissimo, perché il suo modo di amare è incredibilmente fragile e debole, però allo stesso tempo straordinariamente forte e invincibile. Così Dio riesce ad amarci lasciandoci liberi: fragilità e fedeltà. Il fatto che Dio si identifichi con un bambino (che ai tempi di Gesù era qualcosa di insignificante) dice la sua volontà di essere, al limite, “inutile e insignificante” nell’amarti. L’amore di Dio dunque è tale da non avere alcuna pretesa di affermazione se non il desiderio di essere e di offrirsi. A quest’immagine di amore forte e fragile, impetuoso e debole dobbiamo rifarci nel nostro modo di amare, rigettando ogni forma di affermazione di potenza. Anche quelle che si nascondono dietro la retorica del «dovere del sacrificio» o dietro certe pretese di eroismo martire.

Preghiamo

Preghiamo per i giovani

4 pensieri su “mercoledì 28 gennaio

  1. Elena

    Mi piace il linguaggio di Luca nello scrivere la Parola, è accessibile, chiaro, semplice, vicino all’uomo. E ci racconta ogni giorno di come Gesù è vicino all’uomo, anche nella sua piccolezza, nel suo essere ancora, solo un germoglio, un bambino, appunto. Luca ci racconta di molte fragilità e piccolezze, nel nostro essere uomini e donne, semplici e piccoli. Ci racconta di questo amore capace di essere e non di apparire portato da Gesù in ogni vita, in ogni contesto prettamente umano. E ci racconta di come questo amore sottile, permeante, entra nella nostra vita travolgendola e cambiandone gli sguardi e la portata se soltanto noi lo permettiamo. Con semplicità di cuore, con volontà tenace, con fedeltà, anche nella nostra piccolezza e fragilità quotidiana. Il Signore sa cosa fare anche di questo….
    Preghiamo per i giovani e per i bambini, nostro futuro. Per la mamma di Emanuela, ritornata fra le braccia del Padre e per la famiglia nel dolore.

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  2. Pinuccia

    L’amore è senza rete e senza anestesia. L’amore è forte ed invincibile, resiste a tutto, ma fragile perché se ami ti metti a nudo nelle mani dell’altro senza difese, questo altro può ferirti ma non può uccidere l’amore che c’è in te fintanto che la fonte di questo amore è Cristo. Che bello che il Signore sappia cosa fare anche delle nostre fragilità e piccolezze! Lui non si stanca mai di noi. Preghiamo per i giovani per la mamma di Emanuela e la sua famiglia.

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  3. sr Alida

    Fragilità e fedeltà : la nostra fragilità e la Sua fedeltà …..nel farsi piccolo e farsi dono al Signore questo solo importa …Signore insegnami nel cammino l’umiltà e la semplicità di cuore …Prego con voi per i giovani ,per la mamma di Emmanuela e famiglia

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  4. Sr Rita

    Gesù ci presenta l’icona di un bambino per indicare lo stile della sequela. Non parla certo di infantilismo. Non è facile dipendere,attendere, non aver parola…Il Signore ci dia cuore di fanciulli e confidenza serena.

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