Mercoledì 27 aprile

di | 26 Aprile 2016

home2Marco 8,22-26        

22 Giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo. 23 Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». 24 Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano». 25 Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. 26 E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».

Commento

I farisei cercano un segno, vogliono “vedere” un segno della Messianicità di Gesù. attraverso questo segno essi possono finalmente credere, almeno così pensano. In realtà sappiamo bene che il segno non li aiuterà a vedere, men che meno a credere. Il vedere invece è concesso a questo cieco, che viene condotto fuori dal villaggio per essere guarito. Forse questo stare fuori allude al fatto che per “vedere” il messia ci vuole un incontro personale, in un luogo solitario. Gesù e l’uomo solo. Il miracolo del vedere è progressivo, a tappe, quasi a dire che l’uomo cresce lentamente in questo riconoscimento di Gesù – messia salvatore. L’incontro con Gesù può essere un colpo di fulmine, ma deve successivamente crescere in una relazione matura e sapiente. Solo quando questa relazione è così pronta, matura, saggia, solo allora si vede.  Il problema allora non è vedere dei segni, ma crescere nella visione del messia, di Gesù. crescere in una relazione adulta che mi permette finalmente di vedere la mia vita riflessa in quella del Signore. Vedere con gli occhi della fede, vedere lontano, oltre il mio naso, vedere senza bisogno di rientrare nel villaggio, cioè senza andare a cercare la conferma degli uomini, perché a quel punto basta lo sguardo buono di Gesù che ti ha guarito.

Preghiamo

Preghiamo per tutti coloro che non riescono a vedere un senso per la loro vita.

3 pensieri su “Mercoledì 27 aprile

  1. sr Rita

    Vedi qualcosa? Questa domanda che il Signore può rivolgere anche a noi è un aiuto a chiarire i nostri punti di vista. Cosa vediamo?Chi vediamo? Come vediamo? C’è sempre bisogno di un certo collirio per vedere bene, per vedere con gli occhi del Signore. A volte mi chiedo come Gesù “vede” questa mia consorella, questa bambina, questa persona che ritorna sempre qui a chiedere le stesse cose? Se avessi un poco del suo sguardo le relazioni sarebbero migliori di
    certo. Preghiamo per Wilma, la signora che viene per le pulizie nella nostra casa: sta affrontando un difficile cammino per un cancro; ha una numerosa famiglia ed è povera tanto.

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  2. Tiziana

    “prese il cieco per mano,lo condusse”
    Gesù a differenza degli altri non conduce semplicemente, ma prende per mano, gesto di cura e attenzione.
    Ed il cieco mette la sua mano fra quella di Gesù, mette la sua fiducia, la sua fede in Lui. Ed inizia a vedere, anche lontano.
    E’ difficile a volte tendere la mano, dare fiducia e affidarsi, aprire gli occhi ed allargate il nostro sguardo. Preghiamo

    ed il cieco

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  3. Elena

    Gesù prende per mano, tocca, conduce fuori…. Fuori dai luoghi comuni, nell’intimità di un incontro a due, nel silenzio e nell’abbandono dell’affidarsi completamente. Se io fossi cieca fisicamente e mi conducesse fuori uno sconosciuto, o qualcuno che non conosco, non avrei paura? Il cieco del brano di oggi non prova paura…incontra , va e vede…. piano piano.
    Aiutami a fidarmi e ad affidarmi a Te, Signore, ciecamente, affinché la mia cecità interiore guarisca!
    Una preghiera secondo le vostre intenzioni….
    Affido i miei alunni e le maestre tutte: oggi partiamo per.una gita di tre giorni al festival deglinaquiloni. Perché sia un’occasione di incontro e di serena gioa e fiducia reciproca.
    Elena

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