Mercoledì 24 novembre

di | 23 Novembre 2022

apocalisse 17,1-6

1 Allora uno dei sette angeli che hanno le sette coppe mi si avvicinò e parlò con me: «Vieni, ti farò vedere la condanna della grande prostituta che siede presso le grandi acque. 2 Con lei si sono prostituiti i re della terra e gli abitanti della terra si sono inebriati del vino della sua prostituzione». 3 L’angelo mi trasportò in spirito nel deserto. Là vidi una donna seduta sopra una bestia scarlatta, coperta di nomi blasfemi, con sette teste e dieci corna. 4 La donna era ammantata di porpora e di scarlatto, adorna d’oro, di pietre preziose e di perle, teneva in mano una coppa d’oro, colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione. 5 Sulla fronte aveva scritto un nome misterioso: «Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli abomini della terra». 6 E vidi che quella donna era ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. Al vederla, fui preso da grande stupore.

Commento

A complemento del settenario delle coppe, l’ultima sezione dell’Apocalisse ne riprende il tema e ne sviluppa le conseguenze: il mistero pasquale di Cristo, in quanto intervento decisivo di Dio nella
storia dell’umanità, rappresenta il giudizio contro il demoniaco potere del male e l’inaugurazione di una realtà nuova. L’interpretazione di quest’ultima parte del libro è fra le più controverse, tra le più complesse. Possiamo provare ad accennare a questo: si va verso una festosa conclusione del libro. Si va verso un motivo di speranza. Ma per fare questo si deve ancora attraversare la grande tribolazione. Il libro sappiamo che è pensato per un’assemblea liturgica che rilegge i libri dei profeti contro la nemica Babilonia e le antiche profezie sulla Gerusalemme messianica e, in quanto comunità del Cristo, celebra con entusiasmo la realizzazione già iniziata delle promesse e rinnova, allo stesso tempo, il desiderio e l’attesa del compimento finale. Nell’evento decisivo di Gesù Cristo la Chiesa riconosce la svolta storica, che ha segnato la fine di Babilonia la prostituta (il potere del male) ed ha dato vita a Gerusalemme la sposa (la comunione con Dio).

preghiamo

preghiamo per i malati

Un pensiero su “Mercoledì 24 novembre

  1. Elena

    Che la speranza possa serpeggiare fra noi, alimentando il buono e il bello di ogni creatura. Che tutto ciò che è stato fatto da Gesù metta radici di pienezza e di vita nelle nostre esistenze aiutandoci a discernere il bene dal male che ci portiamo dentro.
    Prego con voi per le persone ammalate e fragili.

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