mercoledì 23 giugno

di | 22 Giugno 2021

Lc.7,11-17

11 In seguito si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui i discepoli e grande folla. 12 Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei. 13 Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!». 14 E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Giovinetto, dico a te, alzati!». 15 Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre. 16 Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo». 17 La fama di questi fatti si diffuse in tutta la Giudea e per tutta la regione.

Commento

In seguito, subito dopo quanto è successo  con il servo del centurione, ecco un altro miracolo. Il figlio morto della vedova di Nain. La prospettiva di Gesù rispetto alla morte è quella di una rinascita. La morte non fa finire tutto nel nulla, nel vuoto. Gesù di fronte alla morte si pone in una prospettiva di vita, di rinascita. La morte è il nemico fondamentale dell’uomo così come ora la viviamo. Di per sé sarebbe un evento naturale – si viene da Dio e si torna a Dio –. Dopo il peccato, invece, la morte è avvelenata, perché non sappiamo più di venire da Dio e tornare a Dio; sappiamo solo di venire dal nulla e tornare al nulla. Viviamo, quindi, abbastanza nell’angoscia questo pezzetto fuori dal nulla credendo che ritorniamo al nulla. Il gesto di resurrezione che Gesù farà è semplicemente un segno per dire: guarda che la morte non ha un valore definitivo, ma è semplicemente un passaggio – tanto è vero che la posso rendere anche reversibile –, c’è un’altra vita. la  fede è la vittoria sulla morte, la fede è il passare dalla morte alla vita, alla vita eterna già ora. La fede di quella donna rimasta senza niente vedova e senza figlio produce il passaggio alla vita.

Preghiamo

Preghiamo per tutte le persone sole.

2 pensieri su “mercoledì 23 giugno

  1. Elena

    Molte volte penso a come deve essere angosciante vivere presumendo che oltre non ci sia più nulla. Un vuoto che inghiotte le vite, gli amori, le persone…molto angosciante! Gesù ci dice altro, gli basta una parola, e anche la morte si rassegna a lasciare a Lui l’ultima parola… Questa è la grande speranza. Possa accompagnarci sempre! Preghiamo per tutte le persone sole e per nonna Luisa che è tornata nelle braccia del Padre.

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  2. sr Alida

    C’è un ‘altra vita.. Anche qui, quando solo il lumicino della fede che ho illumina il cammino.. Vivere senza pensare che ci sia un passaggio a miglior vita… è triste e non ha senso… Mi unisco alla preghiera per tutte le persone sole,e per nonna Luisa.

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