Mercoledì 21 giugno

di | 20 Giugno 2017

Matteo  26,17-25home2                                                                                                    17 Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». 18 Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». 19 I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. 20 Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. 21 Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». 22 Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». 23 Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. 24 Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». 25 Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».

Commento

Se esiste un gesto di tradimento come quello di Giuda, al contrario esiste anche un gesto di amore come quello della donna di Betania e come quello di Gesù nell’ultima cena. Vi può essere una cattiveria umana, un tradimento, ma nulla può contrastare l’amore di Gesù per l’uomo, che si dona a tutti noi. La notazione temporale del testo di oggi: “Il primo giorno degli azzimi” indica che siamo ormai nella festa di Pasqua e che tutto quello che avviene, nel bene e nel male, è da Gesù interpretato come il compiersi della Pasqua in lui: questo è il senso dell’affermazione Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua con voi. In più, Gesù vive la sua pasqua come una vicenda comunitaria, un’occasione da vivere insieme con i suoi discepoli: farò la Pasqua da te con i miei discepoli; qui nasce la nuova comunità, la famiglia di Gesù, intorno alla mensa dell’Ultima Cena, cena di comunione e d’amore. Neanche il tradimento può far nulla contro questa energia invincibile di amore, che porta Gesù a denunciare il tradimento, ma non il traditore, che resta segreto a tutti, cosicché ciascuno è costretto a chiedersi e a chiedere a Gesù se non sia lui il traditore.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i rifugiati

4 pensieri su “Mercoledì 21 giugno

  1. sr Alida

    ” Il mio tempo è vicino ,farò la Pasqua da te con i miei discepoli ” Mi piace questa frase che sento rivolta anche a me ,pur ritrovando la mia indegnità .e poi dice con i miei discepoli ..Non posso trattenerlo oltre e per me ,sono insieme ai discepoli ,agli altri :questo amore personale ,va ridonato e allo stesso tempo nulla mi può separare da Lui ..Non esiste però solo il gesto di Giuda per tradire ..Il Signore stesso renda vigile il mio cuore…Prego per tutti i rifugiati e per chi ci chiede preghiere o sappiamo in difficoltà

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  2. Sr rita

    Rabbi, sono forse io? Bella domanda! Ci venga il dubbio e la voglia di interrogarci non solo sui comportamenti ma anche sui pensieri occulti, sui desideri e progetti costruiti talvolta a scapito di altri.Che il celebrare la Cena eucaristica con Gesù e con i fratelli ci renda consapevoli del bene ricevuto per esere donato.

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  3. . Elena

    Sono forse io?
    Tu l’hai detto.
    A volte le nostre domande retoriche prendono in giro solo noi stessi, invischiati come siamo nel peccato e nel tradimento, ma anche dai giochi di apparenza. Gesù è misericordioso nel non rivelare il peccatore. Ciascuno di noi sa cosa gli frulla nel cuore. Ma è duro nel dare la sua sentenza: guai a lui. Forse gli offre un’ultima possibilità di scelta tra il bene e il male. Poi, il suo amore si compie nella Pasqua, ed è amore anche verso chi in tanti modi lo tradisce, lo rinnega, lo disconosce, scappa via da Lui, lo abbandona. Va fino in fondo in un progetto che ha radici nell’amore di Dio, l’amore più grande che prende il volto della donna di Betania, ma anche della misericordia verso i più poveri e bisognosi di redenzione, e ancora lo sguardo di compassione verso chi è nel.dolore, nella malattia, nella fatica. La nuova Pasqua è per me, è per ciascuno di noi, amato fino all’ultimo…. e a costo della vita!
    Prego per chi ha bisogno del perdono e mi unisco alle intenzioni di ogni cuore.

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  4. sr Rita

    Oggi è l’anniversario di Ordinazione sacerdotale di Don Sandro. Grazie al Signore per questo dono e preghiamo perché il suo servire la chiesa sia sempre appassionato e lieto.

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