Mercoledì 2 febbraio

di | 19 Febbraio 2019

giobbeGiobbe 42,1-3

[1]Allora Giobbe rispose al Signore e disse:

[2]Comprendo che puoi tutto
e che nessuna cosa è impossibile per te.
[3]Chi è colui che, senza aver scienza,
può oscurare il tuo consiglio?

Ho esposto dunque senza discernimento
cose troppo superiori a me, che io non comprendo.

Commento

Sono le ultime parole di Giobbe. Ancora pochi versetti e siamo alla conclusione del libro. Queste ultime parole le voglio commentare con calma. Pochi versetti alla volta.  Come spiegare queste parole? L’autore durante tutto il libro ha fatto crescere a dismisura Giobbe e le sue giuste parole. Ma ha lasciato poche parole a Dio. E queste poche parole non aiutano Giobbe. Torniamo all’inizio, alla famosa scommessa iniziale tra Dio e Satana: mettiamo alla prova Giobbe. E Giobbe ha accettato la sfida e la vinta. Tale sfida non voleva dire capire tutto, non  voleva dire svelare il mistero di Dio, ma rimanere nella fedeltà anche nell’oscurità, anche di fronte alle poche parole di Dio. Il fatto che Dio non parli e non chiarisca è il culmine della prova di Giobbe. Ma Giobbe non maledice, non rinnega Dio. Giobbe non si ribella più, non sfida più. Giobbe tace e si affida al Dio sconosciuto e in quell’affidamento Dio diventa il conosciuto, non si chiarisce il mistero, ma si intravede il volto Dio. Giobbe di fronte ad un Dio che non chiariva si è come trovato di fronte ad un Bivio: maledire Dio e rinnegarlo o arrendersi a Lui. Giobbe sceglie di arrendersi a Dio.

Preghiamo

Preghiamo per i sacerdoti

3 pensieri su “Mercoledì 2 febbraio

  1. sr Alida

    Comprendo che puoi tutto……Giobbe si affida…ed è questo che conta Prego che si rinnovi in ciascuno ..Prego per tutti i sacerdoti,in particolare per quelli che conosciamo .sr A….

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  2. sr rita

    Le parole di Giobbe non sono soltanto un’autocritica. Sono una bellissima professione di fede. Conosce chi è Dio e riconosce chi è lui. Succede a tutti, in alcune situazioni di dolore, di dire cose più grandi di noi. Preghiamo, affinché passato un poco la bufera che ci sconvolge, possiamo riconoscere che il Signore è ALTRO da noi, ma non contro noi.

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  3. Elena

    È bello questo passaggio, c’è intimità nell’affidarsi a Dio, la stessa intimità si chi si abbandona all’altro per essere amato così com’è, per amare a sua volta una nuova, grande, e credo insondabile alterita’. E che cos’è, in fondo, l’amore, se non questo?
    Preghiamo per chi intrattiene, pur nella difficoltà, ma con fedeltà, relazioni difficili. E per tutti coloro che hanno bisogno di scoprire il volto più vero di Dio.

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