mercoledì 19 settembre

di | 18 Settembre 2018

la notte della sapienza chagallqoelet 3,16-21

[16]Ma ho anche notato che sotto il sole al posto del diritto c’è l’iniquità e al posto della giustizia c’è l’empietà. [17]Ho pensato: Dio giudicherà il giusto e l’empio, perché c’è un tempo per ogni cosa e per ogni azione. [18]Poi riguardo ai figli dell’uomo mi son detto: Dio vuol provarli e mostrare che essi di per sé sono come bestie. [19]Infatti la sorte degli uomini e quella delle bestie è la stessa; come muoiono queste muoiono quelli; c’è un solo soffio vitale per tutti. Non esiste superiorità dell’uomo rispetto alle bestie, perché tutto è vanità. [20]Tutti sono diretti verso la medesima dimora: tutto è venuto dalla polvere
e tutto ritorna nella polvere. [21]Chi sa se il soffio vitale dell’uomo salga in alto e se quello della bestia scenda in basso nella terra? [22]Mi sono accorto che nulla c’è di meglio per l’uomo che godere delle sue opere, perché questa è la sua sorte. Chi potrà infatti condurlo a vedere ciò che avverrà dopo di lui?

Commento

Il saggio è tale perché non ha uno sguardo ideologico sul mondo. Egli è capace di guardare tutto, di voler comprendere tutto, di non soffermarsi o fissarsi su un’idea. Quando ha guardato tutto è capace di prendere una decisione. Il saggio qoelet guarda anche l’ingiustizia, il male. Proprio perché egli guarda tutto vede che il mondo a volte va alla rovescia rispetto alla bellezza della creazione. Nel mondo c’è il male! Una volta constatato il male qoelet lo denuncia. E questa denuncia ci dice anche che, se sotto il cielo c’è un tempo per ogni cosa, ci sarà anche un tempo in cui la giustizia di Dio porrà fine ad ogni male. La prima forma di ingiustizia, o forse l’unica, è quando l’uomo pensa di essere potente, regale, unico dominatore, unico sfruttatore. Questo constata qoelet: ma chi crede di essere questo uomo?!..  se l’uomo riconoscesse che è solo soffio, terra, polvere, forse smetterebbe di commettere ingiustizie. Penso a come nella nostra cultura si guarda al forte, al grande, a chi ha successo, a chi si ritiene quell’attimo superiore a… ecco qoelet ci riporta tutti a quella realtà che dice che siamo soffio e che il mondo rovesciato da ogni forma di ingiustizia va rimesso in sesto.   E per finire la vera gioia non è dell’uomo malvagio, ma è frutto delicato che fiorisce la dove vi è la pratica della giustizia.

Preghiamo

Oggi è passato qui a casa don Ciotti per salutare don Roberto. Una preghiera per lui.

3 pensieri su “mercoledì 19 settembre

  1. srAlida

    Comunque sia c’è in noi un soffio vitale che va custodito al di la di tutto cio che effimero e passa ,che ci invita al bene ,,,Ci ha fatto bene il Signore e lo ringrazio ,,,una preghiera per don Roberto e don Ciotti

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  2. sr Rita

    Ma ho anche notato che sotto il sole al posto del diritto c’è l’iniquità e al posto della giustizia c’è l’empietà.
    La verità di queste parole è attualissima e molto vicina a noi. Purtroppo. Lo vediamo in noi, attorno a noi, nelle relazioni interpersonali e nelle alleanze tra nazioni e continenti.
    Che possiamo tutti acquisire un poco di senno per capire dove sta la vanità dei nostri pensieri e atteggiamenti e dove dirigere gli sforzi per una vita di verità e sapienza.

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  3. . Elena

    La nostra bestialità non ci rende superiori a nessun’altra creatura. Ma c’è un tempo perché anche l’uomo venga ridimensionato nella sua bruttura, è il tempo della giustizia divina. Ma, riflettevo, se abbiamo in noi una nozione di eternità, perché non farla diventare motivo di eccellenza sulla bestialità? Perché non lavorare sull’essere un po’ meno terra-terra? Forse non ci riusciremo pienamente e completamente, ma possiamo provare, per vivere una vita un po’ più umana e degna.
    Prego per don Roberto e don Ciotti e per una più profonda umanità di ciascuno.

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