Mercoledì 18 maggio

di | 17 Maggio 2016

home2Marco  10,41-45                                                                          

41 Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. 42 Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. 43 Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, 44 e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. 45 Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Commento

Nella continuazione del testo di ieri, Gesù è chiaro e lapidario nel suo pensiero. Quando  Egli parla dell’esercizio violento dei poteri mondani, il Vangelo usa due verbi fortissimi per esprimere come i governanti delle nazioni “dominano” e “opprimono”. Sono due verbi che Gesù condanna in modo chiaro, sono due atteggiamenti che non fanno parte della logica del Vangelo. “Tra voi non è così”! L’affermazione è perentoria. Ed è molto importante che Gesù non ne faccia solo un problema morale e un’indicazione di comportamento, ma addirittura il segno forte del mistero stesso della sua persona e della sua opera. Un esercizio sbagliato della responsabilità circa il potere rischia di oscurare o addirittura di stravolgere la figura stessa del Figlio dell’uomo, che “non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”. Ho l’impressione che in alcune occasioni  abbiamo combinato proprio il rovescio! Mentre i poteri mondani si cerca come si può di limitarli, pur senza grandi successi, anche con un certo impegno della comunità cristiana, per quello che riguarda la comunità cristiana stessa, si teorizza con impeto e determinazione la necessità di una presenza così forte nella società che sembra quasi che la chiesa diventi un altro potere mondano. E lo si fa in nome dell’innegabile valore assoluto della verità divina.  In realtà la verità del vangelo è il dono stesso della vita in nome del vangelo.

Preghiamo

Preghiamo per tutti coloro che fanno l’esperienza del volontariato.

3 pensieri su “Mercoledì 18 maggio

  1. Elena

    Che bella l’espressione “Tra voi non è così”.
    Possa davvero non essere così, per i cristiani, i laici, le persone di buona volontà che offrono la vita e la spendono a servizio, in qualunque tipo di servizio, per gli altri!
    Vorrei ricordare nella preghiera tutti gli operatori sanitari, i medici e gli infermieri che offrono con delicatezza e sensibilità il loro servizio ad un’umanità bisognosa e fragile!
    Elena

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  2. sr.Alida

    Li chiamò a sè..mi risuona come dolce richiamo ,per dire una cosa importante.”..chi vuol essere piu’ grande tra voi sia il servo di tutti…..il Figlio dell’uomo è venuto per servire e dare la vita..”Svolgere i servizi di ogni giorno perchè un dovere ,soltanto è un conto,ma per servire ,con umiltà ,perchè l’altro/a viva ,diventa il segno piu’ bello dello stare con Lui…Insegnami ,Signore ,come hai fatto Tu.Mentre mi unisco alle intenzioni di oggi ,chiedo una preghiera per Eugenio ,per Emilio,gravemente malati e per i loro cari.

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  3. sr Rita

    Grande è chi serve. Infatti, uno che serve ha qualcosa da offrire agli altri, è ricco di energia, di creatività, di bene. Il bene si moltiplica donandolo. Signore, rendici moltiplicatori di bene. Prego per le missioni popolari iniziate ieri sera nel nostro Bairo.

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