9 Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. 10 E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. 11 E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».12 E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto 13 e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Commento
Il vangelo parlando di Gesù parla di noi. Gesù è l’uomo che si immerge nel fiume Giordano come tutti gli uomini che andavano da Giovanni per ricevere il battesimo. Niente di speciale. Un quotidiano vissuto nell’umiltà e nella semplicità come tutti gli uomini. Questo è il primo significato che possiamo dare al battesimo di Gesù: l’immersione quotidiana tra gli uomini, la scelta dello stare con e non solo a favore di. Il battesimo di Gesù è la chiave di interpretazione per comprendere tutto il vangelo di Marco. e qui partendo da questa chiave di interpretazione provo a dire il secondo significato del racconto del battesimo di Gesù. Esso è riferito alla voce dal cielo che dice : «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». La chiave di interpretazione è questa: Dio Padre è colui che si compiace di suo figlio, si compiace delle scelte fatte da Gesù, si compiace perchè il Signore accetta in modo totale di stare nella condizione di Figlio amato dal padre. Questa benevolenza non è il buon cuore del padre verso il figlio, ma un dire bene di Dio Padre di suo figlio. Anche quel prediletto, o meglio come dice il nostro testo, L’amato non è un segno di esclusiva benevolenza verso quel figlio, quanto piuttosto il segno dell’amore durevole e fedele di Dio per ogni uomo che si pone in atteggiamento di Figlio. Dio ama tutti i suoi figli! Dopo questo fatto Gesù viene spinto nel deserto per essere tentato. ma di questo abbiamo già parlato nel commento di domenica.
preghiamo
Preghiamo per tutti i nostri ragazzi.
” In te ho posto il mio compiacimento”. Cosa prova una ragazza quando si sente dire da un umo: io mi compiaccio di te? Cosa prova un figlio quando la mamma o il papà gli dice apertamente: tu sei al mia consolazione? Ecco, ogni giorno il Signore dice anche a noi, a me: io mi compiaccio di te, figlia amata. Cosa cercare in più dalla vita?
Grazie Signore per tutte le compiacenze di cui riempi il mondo, per tutte le consolazioni che dai al cuore dei tuoi figli.
“Tu sei il Figlio mio ,l’amato,in te ho posto il mio compiacimento”Gesu’ si sente amato a tal punto da lasciarsi sospingere dallo Spirito nel deserto….nel silenzio e nell’essenziale ..si scopre piu’ a fondo l’amore del Padre.Se sento su me questa Parola è un invito a sapermi amata in ciò che penso ,che dico, che faccio…in ciò che sono e che vivo.in Gesu’ che sceglie di vivere alla nostra portata che in umiltà e semplicità non solo è a nostro favore ma sceglie di stare con noi.Insegnami a servire, ad essere figlia ,sorella e madre…preghiamo perchè i ragazzi e i giovani sappiano che c’è un Padre Creatore e se ne ricordino.
“Tu sei il Figlio mio, l’amato”
A volte riesce difficile a noi genitori dire apertamente che amiamo nostro figlio, nostra figlia. Lo facciamo vivo, questo amore, lo nutriamo ogni giorno, ma lo diciamo poco.
Forse, invece, anche dichiararlo, questo amore, è un bene. Rafforza il legame, supera il pudore di una incapacità ad esternare, a dichiarare!
Ci espone…
Ecco, Dio si è esposto in questa dichiarazione di amore e compiacimento per il Figlio, l’amato Gesù.
Possiamo anche noi genitori trovare il modo di dire più apertamente ,
anche ai figli più grandi, quanto bene vogliamo loro. Perchè ci sono cose che vanno dette, fanno tanto bene!
Mi unisco alla preghiera per tutti i ragazzi e per le comunità scolastiche.
Elena