mercoledì 15 novembre

di | 14 Novembre 2017

lettera ai romani Rm 4,9-12                                            

9Ora, questa beatitudine riguarda chi è circonciso o anche chi non è circonciso? Noi diciamo infatti che la fede fu accreditata ad Abramo come giustizia. 10Come dunque gli fu accreditata? Quando era circonciso o quando non lo era? Non dopo la circoncisione, ma prima. 11Infatti egli ricevette il segno della circoncisione come sigillo della giustizia, derivante dalla fede, già ottenuta quando non era ancora circonciso. In tal modo egli divenne padre di tutti i non circoncisi che credono, cosicché anche a loro venisse accreditata la giustizia 12ed egli fosse padre anche dei circoncisi, di quelli che non solo provengono dalla circoncisione ma camminano anche sulle orme della fede del nostro padre Abramo prima della sua circoncisione.

Commento

Capisco quanto è complesso e articolato il pensiero di Paolo e quindi venite incontro anche alle mie povere parole. Di questo testo provo a commentare due elementi. La prima si tratta di una parola che avevamo lasciato in sospeso: la parola giustizia. Nel significato che ci regala la bibbia non si tratta di una giustizia del tribunale, ma di una giustizia salvifica, cioè dell’amore di Dio che salva. È l’amore di Dio che è giusto, che entra nell’uomo e lo cambia, lo trasforma come creatura nuova. E qui arriva il secondo elemento della nostra riflessione: citare Abramo significa citare un uomo trasformato dalla grazia di Dio, dalla sua giustizia. Egli non è legato alla circoncisione, dice Paolo perché questa promessa e questo atto di fede vennero prima della legge e della circoncisione. Quindi Paolo dice che Abramo è modello di chi non trova vanto o merito nella legge e nella circoncisione, ma  nell’amore di Dio. si tratta di un ulteriore passaggio, un ulteriore esempio che vuole dimostrare come tutti gli uomini possono accedere alla giustizia di Dio, all’atto di misericordia di Dio. chi non cerca vanto nelle opere e nella legge diventa figlio di Dio. continuo a pensare che anche noi dobbiamo sempre più smantellare quel modo di pensare per cui ci sono dei meriti e delle opere buone,  e che dobbiamo sempre più fare la fatica di entrare in una dimensione di affidamento alla bontà di Dio.

Preghiamo

Preghiamo per don Roberto

3 pensieri su “mercoledì 15 novembre

  1. . Elena

    Penso che la giustizia divina segua altri criteri che i nostri. Penso che amore e grazia siano i presupposti di questa giustizia così lontana dal nostro modo di concepirla. Mi affido a Dio e alla sua grazia, perché vado cercando misericordia, perdono, salvezza.
    Prego di cuore per don Roberto e per quanti sono morti o soffrono a causa dei recenti terremoti.

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  2. sr.Alida

    Il Suo amore che salva ,ecco la giustizia di Dio .La parola giustizia mi suona bene solo così,mi suona sempre un pò male in altri contesti.La parola Grazia è frequente nelle nostre meditazioni di questi giorni e penso che dovrei essere felice ,solo per questa parola ,riversata abbondante e continua su noi ..Rendici consapevoli di quanto ci ami ,Signore .Con voi prego per don Roberto e per tutta l’umanità che soffre.

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  3. sr Rita

    Oggi, giorno che ricorda la Repubblica del Brasile, pur non essendo giorno di scuola, abbiamo tenuto qui le nostre bambine e adolescenti e abbiamo fatto una uscita nella casa di frei Pedrinho. Un giorno bellissimo di riposo e di gioco per le bambine. Che il Signore benedica la comunità religiosa che ci ha accolto con tanto affetto e gli ospiti di questa casa che sono malati di mente o persone emarginate. Qui si respira aria di misericordia.

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