mercoledì 12 gennaio

di | 11 Gennaio 2022

Gen. 4,1-16

Adamo conobbe Eva sua moglie, che concepì e partorì Caino e disse: “Ho acquistato un uomo grazie al Signore”. Poi partorì ancora Abele, suo fratello. Ora Abele era pastore di greggi, mentre Caino era lavoratore del suolo. 3Trascorso del tempo, Caino presentò frutti del suolo come offerta al Signore, 4mentre Abele presentò a sua volta primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, 5ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. 6Il Signore disse allora a Caino: “Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? 7Se agisci bene, non dovresti forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, e tu lo dominerai”. 8Caino parlò al fratello Abele. Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. 9Allora il Signore disse a Caino: “Dov’è Abele, tuo fratello?”. Egli rispose: “Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?”. 10Riprese: “Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! 11Ora sii maledetto, lontano dal suolo che ha aperto la bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano. 12Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra”. 13Disse Caino al Signore: “Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono. 14Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e dovrò nascondermi lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi ucciderà”. 15Ma il Signore gli disse: “Ebbene, chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!”. Il Signore impose a Caino un segno, perché nessuno, incontrandolo, lo colpisse. Caino si allontanò dal Signore e abitò nella regione di Nod, a oriente di Eden.

Commento

Entriamo con questo racconto in un altro percorso della bellezza e della fatica dell’alterità, del costruire alterità fraterne, appunto quella alterità fra due fratelli, che in teoria è la base di tutte le fraternità, ma che è anche la più difficile. Questa coppia di fratelli è in crisi. Vediamo di capire bene che cosa ci vuole dire la bibbia in questo racconto. In questo racconto è la prima volta che entra nella bibbia la parola peccato. il testo si presta a tantissime spiegazioni, si può commentarlo riga dopo riga, parola dopo parola. Io lascio soltanto questa indicazione. Caino vuol dire: aggiunto, acquisito è una forza in più in casa, ed Eva loda Dio per questo. Il nome Adamo vuol dire Svanito, effimero e Eva non loda Dio per questo. Noi guardiamo all’uomo forte ed esultiamo per lui, Dio guarda il più debole e sceglie Adamo. Vedremo alla fine che quando Caino si toglie la maschera del più forte e fugge errando, Dio lo segna con il sigillo: guai a chi tocca Caino. Ancora una volta Dio sceglie il più debole. Fino a quando Caino fa valere la sua forza si sente in diritto addirittura di uccidere il fratello più debole, quando riconosce la sua debolezza viene salvato anche lui. Con questo racconto la violenza entra nel mondo, l’uomo di fronte alla violenza sceglie la forza, Dio di fronte alla violenza sceglie di stare con il debole, si abbassa fino a dove la violenza umana provoca le tragedie più grandi.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i figli che non sono amati.

2 pensieri su “mercoledì 12 gennaio

  1. Elena

    Chi è il debole nella storia degli uomini? Chi non si sente o non è amato o chi è delicato e fragile? Chi ha bisogno della violenza per affermarsi o chi è docile e mite e raccoglie benevolenza?
    Ti prego, Padre, per tutti i deboli, da qualunque punto di vista li si scorga. Ti prego perché ognuno di noi è il debole e ha bisogno di sentirsi voluto e amato, accolto e perdonato.

    Rispondi
  2. sr Alida

    Noi siamo tuoi figli, abbi pietà, grazie perché curi tutte le nostre debolezze, malattie fisiche e spirituali…. Unendomi alla preghiera per i figli non amati In particolare ti prego per Monica e la sua famiglia, per don Egidio, per tutti quelli che si affidano alla nostra preghiera.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.