mercoledì 10 giugno

di | 9 Giugno 2015

home2Esodo 2,1-22

2,1 Un uomo della famiglia di Levi andò a prendere in moglie una figlia di Levi. 2 La donna concepì e partorì un figlio; vide che era bello e lo tenne nascosto per tre mesi. 3 Ma non potendo tenerlo nascosto più oltre, prese un cestello di papiro, lo spalmò di bitume e di pece, vi mise dentro il bambino e lo depose fra i giunchi sulla riva del Nilo. 4 La sorella del bambino si pose ad osservare da lontano che cosa gli sarebbe accaduto. 5 Ora la figlia del faraone scese al Nilo per fare il bagno, mentre le sue ancelle passeggiavano lungo la sponda del Nilo. Essa vide il cestello fra i giunchi e mandò la sua schiava a prenderlo. 6 L’aprì e vide il bambino: ecco, era un fanciullino che piangeva. Ne ebbe compassione e disse: «È un bambino degli Ebrei». 7 La sorella del bambino disse allora alla figlia del faraone: «Devo andarti a chiamare una nutrice tra le donne ebree, perché allatti per te il bambino?». 8 «Va’», le disse la figlia del faraone. La fanciulla andò a chiamare la madre del bambino. 9 La figlia del faraone le disse: «Porta con te questo bambino e allattalo per me; io ti darò un salario». La donna prese il bambino e lo allattò. 10 Quando il bambino fu cresciuto, lo condusse alla figlia del faraone. Egli divenne un figlio per lei ed ella lo chiamò Mosè, dicendo: «Io l’ho salvato dalle acque!». 11 In quei giorni, Mosè, cresciuto in età, si recò dai suoi fratelli e notò i lavori pesanti da cui erano oppressi. Vide un Egiziano che colpiva un Ebreo, uno dei suoi fratelli. 12 Voltatosi attorno e visto che non c’era nessuno, colpì a morte l’Egiziano e lo seppellì nella sabbia. 13 Il giorno dopo, uscì di nuovo e, vedendo due Ebrei che stavano rissando, disse a quello che aveva torto: «Perché percuoti il tuo fratello?». 14 Quegli rispose: «Chi ti ha costituito capo e giudice su di noi? Pensi forse di uccidermi, come hai ucciso l’Egiziano?». Allora Mosè ebbe paura e pensò: «Certamente la cosa si è risaputa». 15 Poi il faraone sentì parlare di questo fatto e cercò di mettere a morte Mosè. Allora Mosè si allontanò dal faraone e si stabilì nel paese di Madian e sedette presso un pozzo. 16 Ora il sacerdote di Madian aveva sette figlie. Esse vennero ad attingere acqua per riempire gli abbeveratoi e far bere il gregge del padre. 17 Ma arrivarono alcuni pastori e le scacciarono. Allora Mosè si levò a difenderle e fece bere il loro bestiame. 18 Tornate dal loro padre Reuel, questi disse loro: «Perché oggi avete fatto ritorno così in fretta?». 19 Risposero: «Un Egiziano ci ha liberate dalle mani dei pastori; è stato lui che ha attinto per noi e ha dato da bere al gregge». 20 Quegli disse alle figlie: «Dov’è? Perché avete lasciato là quell’uomo? Chiamatelo a mangiare il nostro cibo!». 21 Così Mosè accettò di abitare con quell’uomo, che gli diede in moglie la propria figlia Zippora. 22 Ella gli partorì un figlio ed egli lo chiamò Gherson, perché diceva: «Sono un emigrato in terra straniera!».

Commento

Può sembrare che andiamo velocemente nel narrare la vicenda dell’Esodo, ma vedremo come piano, piano si svelerà il  mistero di un cammino di libertà. Mosè viene salvato dalle acque: merito di alcune donne: la madre, la sorella Miriam e la figlia del faraone. Tutte vedono in quel bambino la bellezza che è da salvare: è vide che era bello. Questo è il principio che può salvare il mondo! Questo è il principio morale su cui costruiamo tutte le leggi. Se una cosa è bella, va amata e salvata a costo di rischiare la vita. Poi Mosè diventa grande, diventa importante vede la condizione miserevole del suo popolo e a suo modo vuole fare qualcosa. Ma quel qualcosa non è un gesto di bellezza che salva, ma di violenza che uccide il soldato egiziano. E Mosè fugge nel deserto dove si sposa con Zippora. E qui nel deserto conosce Dio e il progetto che quel Dio aveva pensato per Lui.  Mosè è il salvato, colui che ha salva la vita. Ma Mosè è anche il fragile uomo esiliato, fuggiasco nel deserto.  Mi piace pensare a questa doppia condizione di vita di Mosè, perché è anche quella di Gesù: salvato perché amato da Dio padre e esiliato fino alla morte in croce. Ma è anche la mia condizione : salvato nella mia fragilità. Ognuno di noi è fuggiasco e pellegrino insieme: non possiamo sfuggire a questa condizione umana. Accettarla vuol dire entrare nel mistero della vita.

Preghiamo

Perchè gli uomini possano amare la bellezza vera e su questa costruire percorsi di vita e di senso che salvano il mondo

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

4 pensieri su “mercoledì 10 giugno

  1. Elena

    Gesù rivoluzionario che ripristina il giusto valore della Legge. Lui, venuto per compiere la legge! Una legge antica ed attuale secondo la lettura dell’amore e della salvezza portate da Gesù. Attraverso la legge, la storia degli uomini, di un popolo, di un cammino fatto di momenti belli e luminosi di amore e di pietà ed altri fatti di pochezza, di paura, di rabbia, di fragilità estreme. Nell’uomo Mosè la luce ed il buio, poi il riscatto, l’elezione di un Dio salvifico e l’inizio di una nuova vita. Bello ed importante, Esodo, per capire molto anche di noi stessi. Una preghiera per tutti gli uomini “salvati dalle acque”, per tutti i Mosè che hanno ricevuto il dono della pietà e dell’accoglienza, perchè sentano la gratitudine e la bellezza di ogni forma di salvezza. E perchè, di fronte all’ingiustizia di certi trattamenti, reagiscano con forza e dignità, perchè nella loro vita sono molte le persone buone e capaci di amore, anche per loro…
    Buona giornata, Elena

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  2. Giulio

    Mosè, il buono.
    Mosè, che interviene per difendere, dividere, aiutare.
    Mosè, precursore dell’esodo.
    E non ha ancora incontrato il Signore.
    A volte, senza rendercene conto, siamo piccoli strumenti nelle mani di Dio e il nostro agire è segno, inconsapevole, della volontà del Padre.
    E’ bello pensare che la vita e le azioni dell’uomo, qualsiasi uomo, siano l’impronta del Signore sulla terra.
    Buona giornata

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  3. suor Rita

    In questo bellissimo brano dell’Esodo si intrecciano temi di grande portata: la bellezza( mi richiama Genesi, quando Dio vide che tutto era bello!!!), la capacità di vedere la bellezza, la compassione presente sia nel cuore della madre di Mosè – ebrea – sia nel cuore della figlia di Faraone – Egiziana, sia nello stesso Mosè presso il pozzo, quando difende e aiuta le donne scacciate dai pastori, sia in colui che diventerà il suocero di Mosè. E poi ancora i temi della giustizia, dell’emigrazione, del sentirsi stranieri anche in casa propria…La storia di Mosè salvato dalla misericordia. La storia di tanti attuali Mosè salvati dalla misericordia o annegati dalla ingiustizia camuffata sotto i titoli di: difesa, giustizia, prudenza, corresponsabilità….
    Ci aiuti il Dio della bellezza a cogliere tutte le opportunità di bene che ci vengono offerte dai molteplici Mosè che “vediamo” nel fiume della nostra esistenza.
    P.S. Vado qualche giorno a visitare la mia famiglia e non so se riuscirò a mettermi in connessione per la Meditazione. Ma ci sarò col cuore.

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  4. silvia coter

    Mi colpisce, in questo brano di Esodo, la figura della sorella del piccolo Mosè…non poteva far altro che accompagnare con lo sguardo e con il cuore quel cestello lungo il fiume, seguirlo a distanza, o meglio a una vicinanza tale da consentirle di vedere e capire cosa succedeva al suo fratellino. E poi, genio!, al momento giusto intervenire per proporre una saggia soluzione alla figlia del faraone! Fa o Signore che anche noi possiamo essere sorelle e fratelli- premurosi ma discreti- verso gli altri, che non giudicano le loro scelte ma li accompagnano e sanno proporre senza imporre.
    Buona giornata a tutti!

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