mercoledì 1 agosto

di | 31 Luglio 2018

1 corinti 1 Cor 7,32-40                                       

 32 Io vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; 33 chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, 34 e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito. 35 Questo poi lo dico per il vostro bene, non per gettarvi un laccio, ma per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene uniti al Signore senza distrazioni. 36 Se però qualcuno ritiene di non regolarsi convenientemente nei riguardi della sua vergine, qualora essa sia oltre il fiore dell’età, e conviene che accada così, faccia ciò che vuole: non pecca. Si sposino pure! 37 Chi invece è fermamente deciso in cuor suo, non avendo nessuna necessità, ma è arbitro della propria volontà, ed ha deliberato in cuor suo di conservare la sua vergine, fa bene. 38 In conclusione, colui che sposa la sua vergine fa bene e chi non la sposa fa meglio. 39 La moglie è vincolata per tutto il tempo in cui vive il marito; ma se il marito muore è libera di sposare chi vuole, purché ciò avvenga nel Signore. 40 Ma se rimane così, a mio parere è meglio; credo infatti di avere anch’io lo Spirito di Dio.

Commento

Paolo riconosce l’importanza del matrimonio con tutto ciò che esso comporta, ma non nasconde la sua preferenza per il celibato. Egli esprime il suo punto di vista sullo sfondo di un mondo la cui fine è stata ormai decretata, nel quale il credente può vivere correttamente solo relativizzando tutte le realtà terrene, di cui pure deve fare uso. In questa prospettiva il celibato appare come una libera scelta, che uno fa per esprimere in un modo più radicale il suo distacco da un mondo destinato a finire e la sua ricerca di una dedizione totale a Cristo. Appunto nell’imminenza della fine, il celibato permette al credente di superare meglio la tribolazione finale, togliendogli quelle preoccupazioni che invece lo stato matrimoniale comporta. È chiaro quindi che la proposta del celibato non si basa su una svalutazione del matrimonio o della sessualità, ma sull’attesa della venuta ormai imminente degli ultimi tempi e del regno di Dio. Paolo non può ignorare che anche il matrimonio cristiano ha senso solo se è vissuto in vista del regno di Dio.

Preghiamo

Preghiamo per i malati

3 pensieri su “mercoledì 1 agosto

  1. srAlida

    Vivere come piace al Signore nel proprio cammino ,nel proprio progetto di vita….Donaci il silenzio necessario per capire cosa ti è gradito ,Signore

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  2. sr Rita

    Vivere preoccupati di qualcuno, mi sembra una buona connotazione per una vita di senso. Ci si preoccupa per coloro che amiamo. Sia il Signore, sia un marito o una moglie o un amico. Preoccuparsi. Prendersi cura. Mi sembra sia possibile preoccuparsi del Signore e nello stesso tempo di coloro che amiamo. Forse dobbiamo fare attenzione al perché e al modo con cui amiamo. Che le nostre relazioni siano belle perché radicate nel Signore.

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  3. . Elena

    Amare, rimanendo nel Signore e rimanere nel Signore amando. Ciascuno secondo la propria sensibilità e vocazione. Ci sia dato di essere buoni cristiani nella condizione in cui scegliamo di vivere, di crescere, di offrire la nostra vita. Prego per gli ammalati e per chi è solo.

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