memoria o prospettiva

di | 17 Giugno 2021

ieri vedo i primi ragazzi del cre. tutto bene. ha funzionato tutto bene. Li guardo e non posso non pensare al loro futuro. in loro c’è poca memoria, molto futuro. forse siamo noi che dobbiamo lasciare nei cuori di quei ragazzi memoria vera del  passato. Vedo i miei ragazzi e penso al loro futuro qui non cerco la memoria, ma solo il futuro. che ne sarà di loro quando non ci saranno più le persone che li sostengono? Alla sera un incontro con cena interessante, dove la memoria si intreccia continuamente con le prospettive. Dai ragionamenti mi rendo conto che ci sentiamo fuori dalla pandemia, anche se serve ancora prudenza. E allora alterniamo una serie di pensieri. sul futuro. Cerchiamo segni che ricordano, parole che ricordano, parole che raccontano. E poi cerchiamo prospettive più o meno chiare per il futuro. Provo a tenere insieme il tutto. Meglio la memoria o la prospettiva. Oppure serve una memoria che apre varchi e prospettive? Io non la metterei così. Io proverei a ragionare diversamente: serve un’azione per il futuro, serve un agire per il futuro. certo un agire sensato, carico di senso, ma sicuramente un agire. Sicuramente in questo agire troveremo cose vecchie e cose nuove, prospettive antiche e prospettive nuove. provo a dirlo in un altro modo. In questo tempo post covid serve osare per costruire storie nuove. aggrappiamoci alla memoria non per aggrapparci al passato, ma per osare il futuro. lo ripeto serve un osare sensato, nella politica, nella chiesa, nella economia. Serve, è necessario. Non vorrei ancorare troppo alla memoria del passato questo tentativo di osare il futuro, altrimenti cadiamo nella nostalgia. Serve osare strade nuove e ben vengano tanti luoghi, tavoli e altro ancora che ci permettono di sognare e di osare un futuro. alla fine però datemi mani e mente e cuore per osare il futuro, non rimaniamo troppo seduti ai tavoli di fronte a un buon bicchiere di vino dicendoci sogni e desideri. Osiamo interpellare la nostra vita e la vita degli altri per costruire il futuro. osiamo non memoria o prospettive, ma azioni. Magari di 10 azioni 8 saranno sbagliate, 2 saranno giuste. Teniamo strette le due e continuiamo ad osare

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