martedì 9 novembre

di | 8 Novembre 2021

Lc. 22,54-65

Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. 55Avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro. 56Una giovane serva lo vide seduto vicino al fuoco e, guardandolo attentamente, disse: “Anche questi era con lui”. 57Ma egli negò dicendo: “O donna, non lo conosco!”. 58Poco dopo un altro lo vide e disse: “Anche tu sei uno di loro!”. Ma Pietro rispose: “O uomo, non lo sono!”. 59Passata circa un’ora, un altro insisteva: “In verità, anche questi era con lui; infatti è Galileo”. 60Ma Pietro disse: “O uomo, non so quello che dici”. E in quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. 61Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: “Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte”. 62E, uscito fuori, pianse amaramente. E intanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano, 64gli bendavano gli occhi e gli dicevano: “Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?”. 65E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo.

Commento

Tra insulti, bastonate e derisioni, va in scena anche il rinnegamento di Pietro. C’è un dato interessante dentro il brano. Come prima cosa Pietro non conosce Gesù, almeno così lui dice: non lo conosco. C’è un non riconosce l’amico che lo aveva tratto fuori da quel suo lavoro di pescatore e lo aveva fattodiventare pescatore di uomini. C’è un non riconoscere quell’amico che lo aveva reso roccia su cui fondare la chiesa. Forse non riconosce Gesù per paura, o forse perché in qualche modo lo stesso Pietro rimane come deluso dal comportamento di Gesù; non era quello il Messia che si era immaginato. Sta di fatto che non lo riconosce. Il non riconoscere equivale al prendere le distanze. Pietro prende le distanze da Gesù. In cambio il signore, si voltò e lo fissò. Se Pietro non conosce, Gesù continua a conoscere, a riconoscere, continua a fissare lo sguardo sull’amico. Gesù anche in questa circostanza drammatica non viene meno alla sua fedeltà che si chiama sguardo, perdono e vicinanza.

Preghiamo

Preghiamo per Andrea

2 pensieri su “martedì 9 novembre

  1. Elena

    Lo sguardo silenzioso di Gesù è quanto ciascuno di noi, come Pietro, non può sopportare. Ci fa scappare fuori e piangere, ci mette di fronte alla nostra pochezza e al tradimento. È uno specchio nel quale non vogliamo, in alcuni momenti, vedere chi e cosa siamo. Questo sguardo muove il cuore, forse ci cambia la vita una volta di più. Potere di uno sguardo… Potere dello sguardo del Cristo….
    Preghiamo per gli anziani e per le intenzioni di ciascuno.

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  2. sr Alida

    Penso che Pietro non lo riconosca Gesù perché si aspettava qualcosa di diverso da lui, ma penso anche che la paura, la paura di soffrire gioca brutti scherzi nella nostra a vita sino a perdere per esempio l’identità di figlio e di discepolo, fino a sconfiggere il ricordo del bene ricevuto… Fino all’amarezza di aver tradito… Che lo sguardo amorevole e misericordioso è fedele di Gesù ci conduca e riprendere il cammino ogni volta che ci allontaniamo, preghiamo per Andrea e per le intenzioni di ciascuno.

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