martedì 9 gennaio

di | 8 Gennaio 2018

lettera ai romani Rm 12,3-8

3Per la grazia che mi è stata data, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto conviene, ma valutatevi in modo saggio e giusto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. 4Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, 5così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e, ciascuno per la sua parte, siamo membra gli uni degli altri. 6Abbiamo doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi: chi ha il dono della profezia la eserciti secondo ciò che detta la fede; 7chi ha un ministero attenda al ministero; chi insegna si dedichi all’insegnamento; 8chi esorta si dedichi all’esortazione. Chi dona, lo faccia con semplicità; chi presiede, presieda con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.

Commento

Continua la descrizione di Paolo di cosa è questa vita nuova in cristo. Diciamo che il senso profondo della vita è l’offerta della vita stessa, attraverso l’incessante rinnovamento del nostro pensiero per un abbandono crescente alla volontà del Signore. Su questo fondamento, sulla potenza del dono ricevuto da Dio, la grazia della fede, si edifica l’esistenza cristiana.  Sono molto attratto dal fatto che la Parola che oggi ci viene regalata riguardi primariamente la nostra vita di relazione. La nostra vita insieme! La responsabilità che ognuno ha di giocare bene la sua parte. C’è un dono comune a tutti, ed è appunto il fondamento della fede. Questo dono agisce in ciascuno e chiede a ciascuno una risposta e un adempimento corrispondente al volto e alla modalità che in ciascuno ha preso il comune dono della fede. Ecco allora la responsabilità di ognuno nel valutare la “misura di fede” che gli è stata data. Potremmo dire forse “quanti talenti?”, non perché importi la quantità, ma piuttosto perché ognuno possa agire in proporzione del dono che gli è stato affidato. Ecco dunque come il dono di ciascuno viene subito posto in riferimento e in relazione con i doni degli altri. La vita cristiana è da paragonarsi più alla “sinfonia” di un orchestra che all’esecuzione di un solista. Ecco quindi il paragone con il corpo di cui siamo parte, e l’affermazione forte che “siamo membra gli uni degli altri”: questa immagine non propone solo l’armonia delle diverse membra, ma anche la loro interdipendenza. E questo esige che siamo anche servi l’uno dell’altro. ed ecco allora  la descrizione di diversi doni e del loro esercizio. In generale mi sembra che tutte le indicazioni contengano un’attenzione comune, che è quella di porgere il dono ricevuto dal Signore come un dono offerto al fratello e ai fratelli. Non un dono che si stravolga in forme di ambizione e di tornaconto personale, ma che continui ad essere e a crescere come dono di Dio.

Preghiamo

Preghiamo per tutti gli adolescenti

5 pensieri su “martedì 9 gennaio

  1. sr Rita

    …non valutatevi più di quanto conviene, ma valutatevi in modo saggio e giusto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. Bello e sano questo criterio di autostima. Siamo quello che siamo davanti a noi stessi e davanti a Dio. Niente e nessuno può renderci migliori o peggiori di quello che siamo…a meno che noi ci lasciamo condizionare dal giudizio altrui…allora non si vive più bene. Preghiamo per chi si definisce non in base a quello che è ma secondo il giudizio altrui. E non ha pace.

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  2. . Elena

    Sono d’accordo con te, Sr Rita! Ed è sano e giusto pensare che ciascuno di noi, nella sua unicità e nella misura in cui può, è utile ed importante perché porta a tutti gli altri il dono dei propri talenti, con semplicità ma anche con impegno e consapevolezza. Questo rende preziosa ogni vita nella sua alterita’. E ci tiene in relazione costante ed interdipendente. L’immagine del corpo multifunzione è meravigliosa. Nessuna parte è più importante di un’altra, ma tutto deve funzionare secondo la propria sensibilità ed il proprio scopo.
    Preghiamo per gli adolescenti e per le popolazioni colpite dal grande freddo e dalle calamità naturali.

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  3. Diego Mosca

    L’umiltà è la madre di tutte le virtù e la più difficile da coltivare. Signore concedi a noi cristiani di saper crescere in questa dimensione così da splendere come luce in un mondo che ha tanto bisogno di semplicità. Grazie Don Sandro per le belle parole che hai speso questa notte e per il servizio prezioso che doni alla Chiesa di Dio…Un ringraziamento speciale a tutti coloro che in questi giorni continuano a stare vicino al personale dolore della mia famiglia, la morte di mio Papà!Un abbraccio e buon risveglio…

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  4. srAlida

    Abbiamo doni diversi secondo la grazia che ci è stata data.Siamo un corpo solo ciascuno per la sua parte..vita nuova,nel pensiero e nell ‘operare,relazioni buone varietà di doni .Come un’orchestra le varie note a noi la consapevolezza che insieme facciamo per un bene comune …un servizio come vita offerta ai fratelli ..E’ vero l’umiltà è difficile ma essenziale ..Mi unisco alla preghiera per gli adolescenti e per le vostre intenzioni ,prego per Giovanna ancor giovane ci ha lasciato ,e per una situazione difficile di una famiglia .

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