martedì 7 ottobre

Gv. 13,13-20

13 Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. 14 Se dunque io, il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. 15 Io infatti vi ho dato l’esempio, affinché come ho fatto io facciate anche voi. 16 In verità, in verità vi dico: Il servo non è più grande del suo padrone, né il messaggero più grande di colui che l’ha mandato. 17 Se sapete queste cose, siete beati se le fate. 18 Non parlo di voi tutti; io conosco quelli che ho scelto, ma bisogna che si adempia questa Scrittura: “Colui che mangia il pane con me, mi ha levato contro il suo calcagno”. 19 Ve lo dico fin d’ora prima che avvenga, affinché quando sarà avvenuto, crediate che io sono il Cristo. 20 In verità, in verità vi dico: Chi riceve colui che manderò, riceve me; e chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato».

Commento

Come sempre dopo ogni segno del Signore Gesù ne emerge un commento. In questo caso lentamente questi capitoli ci aiutano ad entrare in quelli che sono chiamati i discorsi ultimi o di addio del signore Gesù. sono tutti pronunciati nel contesto di quella che noi chiamiamo l’ultima cena. Qui Gesù ci aiuta a comprendere come dobbiamo essere come il servo buono e fedele che diventa sollecito alle parole di Gesù, che diventa capace di un servizio buono e autentico per tutta l’umanità, soprattutto per l’uomo che si trova in difficoltà e che soffre. Per riuscire ad essere coloro che vivono di servizio dell’umanità intera Gesù ci indica una strada: il suo esempio. Come ha fatto lui così siamo chiamati a fare anche noi.  Addirittura Gesù serve e dona il pane anche a Giuda come in un ultimo tentativo di amicizia e di servizio anche nei confronti di colui che poi tradisce. La verità è accoglienza e servizio. Siamo servi che custodiscono la casa in attesa del ritorno del padrone. Dove siamo noi c’è anche Lui. Quando accolgo rendo presente il Padre. Cosa vorrei dire a quanti bussano a questa porta, cosa posso offrire loro?

Preghiamo Preghiamo per i poveri