martedì 6 luglio

di | 5 Luglio 2021

Lc.8, 16-18

16 Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce. 17 Non c’è nulla di nascosto che non debba essere manifestato, nulla di segreto che non debba essere conosciuto e venire in piena luce. 18 Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere».

Commento

Non voglio pensare a quella idea per cui il credente si pone come luce che illumina tutto e tutti; e nemmeno voglio pensare al fatto che noi credenti abbiamo una luce più lucente di altri. Come prima cosa importante è la parola che è luce e non l’uomo. È la parola di Dio che illumina il mondo. Noi siamo solo dei trasmettitori della luce che è Dio e la sua parola. La luce è visibile, la luce illumina. E allora bisogna vedere se siamo accesi, se abbiamo accolto la Parola ce ne accorgiamo: se veramente la nostra vita è luminosa vive questa Parola. Il vangelo richiede sempre molta attenzione nel definire i ruoli e i compiti. Non possiamo essere quello che non siamo chiamati ad essere. Noi siamo la lampada che ha bisogno dell’olio della parola per fare luce. Non dobbiamo nasconderci, ma dobbiamo rendere evidente la luce della Parola, non la nostra luce. Insisto su questa idea perché la tentazione è quella di diventare noi la luce. Se noi siamo accesi a Cristo, cioè abbiamo questo stesso amore del Padre che ha il Figlio necessariamente bruciamo di questo amore e se bruciamo di questo amore diventiamo luminosi e illuminiamo gli altri. Diamo senso alla nostra vita, perché la luce vuol dire senso, calore, amore. A noi allora il compito di attingere luce dalla Parola, di lasciarci in qualche modo riempire della luce di Cristo per essere luce che rende evidente la Parola.

Preghiamo

Preghiamo per Massimo

2 pensieri su “martedì 6 luglio

  1. sr Alida

    L’amore che unisce il Padre e il Figlio ci avvolga della loro luce perché possiamo essere senso, calore, amore per gli altri e che ci lasciamo illuminare. Preghiamo per Luigi e per Massimo.

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  2. Elena

    Penso al nostro essere portatori di luce come a delle candele. Dobbiamo essere accesi, come le candele. Occorre che la luce arrivi a illuminare il nostro stoppino… Noi non siamo la luce, siamo solo strumenti della luce. Possa il Signore accendere il nostro stoppino affinché possiamo portare la luce ed il suo calore nelle nostre vite e là dove serve. Prego con voi per Luigi e per Massimo.

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