martedì 3 gennaio

di | 2 Gennaio 2023

Esodo 1,4-22

Tutte le persone discendenti da Giacobbe erano settanta. Giuseppe si trovava già in Egitto. 6Giuseppe poi morì e così tutti i suoi fratelli e tutta quella generazione. 7I figli d’Israele prolificarono e crebbero, divennero numerosi e molto forti, e il paese ne fu pieno.
8Allora sorse sull’Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe. 9Egli disse al suo popolo: “Ecco che il popolo dei figli d’Israele è più numeroso e più forte di noi. 10Cerchiamo di essere avveduti nei suoi riguardi per impedire che cresca, altrimenti, in caso di guerra, si unirà ai nostri avversari, combatterà contro di noi e poi partirà dal paese”. Perciò vennero imposti loro dei sovrintendenti ai lavori forzati, per opprimerli con le loro angherie, e così costruirono per il faraone le città-deposito, cioè Pitom e Ramses. 12Ma quanto più opprimevano il popolo, tanto più si moltiplicava e cresceva, ed essi furono presi da spavento di fronte agli Israeliti. 13Per questo gli Egiziani fecero lavorare i figli d’Israele trattandoli con durezza. 14Resero loro amara la vita mediante una dura schiavitù, costringendoli a preparare l’argilla e a fabbricare mattoni, e ad ogni sorta di lavoro nei campi; a tutti questi lavori li obbligarono con durezza.
15Il re d’Egitto disse alle levatrici degli Ebrei, delle quali una si chiamava Sifra e l’altra Pua: 16“Quando assistete le donne ebree durante il parto, osservate bene tra le due pietre: se è un maschio, fatelo morire; se è una femmina, potrà vivere”. 17Ma le levatrici temettero Dio: non fecero come aveva loro ordinato il re d’Egitto e lasciarono vivere i bambini. 18Il re d’Egitto chiamò le levatrici e disse loro: “Perché avete fatto questo e avete lasciato vivere i bambini?”. 19Le levatrici risposero al faraone: “Le donne ebree non sono come le egiziane: sono piene di vitalità. Prima che giunga da loro la levatrice, hanno già partorito!”. 20Dio beneficò le levatrici. Il popolo aumentò e divenne molto forte. E poiché le levatrici avevano temuto Dio, egli diede loro una discendenza.
22Allora il faraone diede quest’ordine a tutto il suo popolo: “Gettate nel Nilo ogni figlio maschio che nascerà, ma lasciate vivere ogni femmina”.

Commento

Il racconto lo conosciamo bene: dopo la morte di Giuseppe e del faraone che lo aveva conosciuto sorge un nuovo faraone che non conosce la storia degli ebrei, che ormai sono entrati nel territorio egiziano. Noi diciamo che sono emigrati in Egitto. Questo gruppo di stranieri incominciano a diventare un problema per il faraone e tutta la sua corte. Di conseguenza sono ridotti in schiavitù e devono costruire le grandi città magazzino per l’impero. La cosa interessante che vorrei sottolineare e che in apparenza sembra un discorso marginale, ma non lo è, è questo. Tutto il potere violento, che riduce in schiavitù, che sottomette un popolo è al maschile. Non c’è una presenza femminile in questa logica di potere che rende schiavo un popolo. Invece tutta la tenerezza che salva la vita è al femminile. Le levatrici che temono Dio e salvano i bambini alla nascita. Le donne ebraiche che pur di salvare i loro bambini sfidano i decreti del faraone. Sono solo donne quelle che salvano, curano e difendono la vita. Questo è il più grande atto di civiltà e di umanità che conosciamo: salvare la vita a costo di perdere la propria vita e questo tratto sembra essere solo al femminile. Non è questione di distinzione di genere, è invece la questione di chi comprende che la vita va salvata e qui nel libro dell’Esodo chi comprende questa cosa è solo al femminile.

Preghiamo

Preghiamo per chi si prende cura e difende la vita.

2 pensieri su “martedì 3 gennaio

  1. srAlida

    Curare come prendersi cura, da figlia di Dio,sorella madre…. Valorizzare la vita in tutti i suoi aspetti. Preghiamo per chi si prende cura e difende la vita.

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  2. Elena

    La forza che impone, schiavizza, distrugge, uccide o la forza che porta, custodisce e protegge la vita? Due forze contrapposte: quella violenta e quella vitale. Le vediamo entrambe in questo brano. Come sarebbe bello che il dono della forza fosse vitale, generativo, custode, protettivo, servizievole, amorevole. Una forza, un’energia bella che viene dal buono, dalla luce, da Dio…Prego per questo !

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