martedì 29 marzo

di | 28 Marzo 2016
I discepoli di Emmaus - Arcabas

I discepoli di Emmaus – Arcabas

Martedì dell’ottava di Pasqua –Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Commento

 Credo che al mistero della resurrezione non si aderisce con la ragione, anche se questa può aiutarci a capire, ma si aderisce con il cuore, con l’affetto, con l’amore che ricambia l’amore ricevuto. È quello che è successo a Maria di Magdala nel brano di vangelo che leggiamo oggi in questo martedì dell’ottava di pasqua.  Questa donna sta davanti al sepolcro vuoto di Cristo e piange. E’ tempo di solitudine e di mistero. Maria Maddalena si sente smarrita, sperduta, ma non si arrende nella ricerca dell’amato del suo cuore. L’amore è forte per quel Maestro che l’ha capita fino in fondo, l’ha scrutata nell’intimo, l’ha perdonata. Come la sposa del Cantico dei Cantici, la donna ha sfidato la notte, ha corso, ha pianto d’amore e di dolore. Ci sono momenti in cui nella vita tutto si sgretola. Sembra che sia finito tutto. Morte disastri, dolori, delusioni, tradimenti. Tante cose che possono farci mancare la terra sotto i piedi e ci possono portare all’angoscia. Ma può avvenire il miracolo. Questa donne sente una voce, si tratta di una voce nota, la voce amata: “Maria”. E’ il Signore, Il Maestro e la donna risorge con Lui. Gli si prostra ai piedi e lo adora. Sarà missionaria del Vangelo.

 Preghiamo

Preghiamo per tutti coloro che piangono per la perdita di una persona cara

4 pensieri su “martedì 29 marzo

  1. Elena

    Maria di Magdala è una donna che sa amare fino in fondo. Per quanto sia sordo il suo dolore, per quanto sia densa la sua angoscia, e forte il suo pianto, si ferma e chiede dove può ritrovare il suo Signore, l’amato. Vuole ritrovarlo a tutti i costi. L’ amore non si ferma davanti a nulla. Quanto sono capace di un amore senza limiti, un amore tenace e caparbio, di un amore che non si ferma davanti a nulla, ma cerca cerca e cerca fino a trovare ciò che dà un senso unico e profondo alla sua vita? Alla mia vita?
    Prego per chi fatica ogni giorno nel mantenere vivo l’amore che ha nel cuore e per coloro che piangono gli amori perduti….
    Elena

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  2. sr Rita

    “Maria andò ad annunciare. Ho visto il Signore.” Penso alla liturgia di questa Pasqua, qui nel nostro Bairo .Il Sacerdote, i ministri dell’Eucarestia, le donne che portano i cesti con gli alimenti da benedire, la lavanda dei piedi,il bacio della croce, già la domenica delle palme con i mazzetti di rosmarino e erbe varie…. Una certa competizione tra chi legge, chi canta, chi vuol arrivar prima degli altri….Chi ha preso l’incarico di leggere….e poi non viene….Una liturgia che annuncia: Ho visto il Signore? Il punto interrogativo non è un giudizio, ma un vero interrogativo: io stessa che friggo quando mi trovo in mezzo a tanta confusione…annuncio che ho visto il Signore? L’annuncio nasce dall’incontro e l’incontro è esperienza di amore.
    Prego affinché la mia vita, la vita di tutti noi sia un raccontare il Signore che abbiamo visto e toccato.

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  3. sr.Alida

    Donna chi cerchi ,nel tuo pensare, pregare ,parlare ,agire? mi sento posta questa domanda,quanto è bello sentirsi chiamati per nome ,perchè amati ,tanto è importante annunciare l’incontro con Gesu’ Risorto…Non trattenere per sè,la ricerca dell’amato del cuore. Ricorda al mio cuore non solo gli appuntamenti con Te,ma l’incontro vero con ogni persona ,in cui sei il vivente ,il Presente. Prego per ogni lontananza di cuore o fisica,per ogni partenza, per ogni ritorno.

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  4. Giulio

    E’ bello immaginare la Pasqua di suor Rita in mezzo alla confusione e alla frenesia di quel giorno.
    Chi di noi non sarebbe confuso, attonito, frenetico, agitato se dovesse “vedere il Signore”?

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