martedì 27 ottobre

di | 26 Ottobre 2020

Mc 11,27-33    

27 Andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani 28 e gli dissero: «Con quale autorità  fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità  di farle?». 29 Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. 30 Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». 31 Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. 32 Diciamo dunque: Dagli uomini ». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta.  33 Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità  faccio queste cose».

Commento

Mentre cammina nel tempio. Interessante che ancora una volta Gesù nel tempio scardina l’autorità del tempio. La domanda con quale autorità fai queste cose vuole esprimere questa idea: quale è il potere con cui, tu Gesù, fai queste cose? Dove trovi la potenza per fare questo? Quasi che la parola e i gesti di Gesù possano essere solo una questione di potenza. Forse la domanda nasce anche dal fatto che i capi dei sacerdoti sono preoccupati per tutto quello che Gesù sta facendo dentro e fuori il tempio. Forse, più ancora sono preoccupati perché hanno capito bene che Gesù sta proclamando la fine di una istituzione millenaria come quella del tempio e dei suoi riti. Ecco il motivo della domanda. Gesù chiede ai capi dei sacerdoti di andare oltre e di domandarsi perché proprio loro non hanno accettato la predicazione di Giovanni il Battista che chiedeva conversione e cambiamento di vita. la questione è sempre quella: Gesù non ha un’autorità da imporre, ma una proposta di richiesta di cambiamento di vita. Ancora una volta i capi dei sacerdoti non accettano un confronto con una parola che chiede un radicale cambiamento di vita. I capi dei sacerdoti non possono dire che  la testimonianza di Giovanni Battista veniva da Dio, perché in realtà non gli hanno creduto. E non possono negare l’opera giovannea, perché “tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta”. Nel loro imbarazzo e nel loro cinico ragionare  essi alla fine non prendono posizione. La loro rinuncia ad esprimere un giudizio rivela la loro reale mancanza di fede, la loro incapacità di saper sceglier da che parte stare non per opportunismo cone hanno fatto i capi dei sacerdoti, ma per rispetto della verità come chiedeva Gesù.

Preghiamo

Preghiamo per i catechisti

2 pensieri su “martedì 27 ottobre

  1. Elena

    Con quali inganni, con quali giochi dialettici e di potere, il mondo vuole mettere Dio in un sacco… L’uomo di fede non ha bisogno di elaborare risposte complicate, la sua parola e umile, trasparente, ingenua, diretta…. Ah Gesù, ancora oggi cerchiamo di incastrarti nelle nostre bugie, alle quali cerchiamo di credere anche noi stessi per sentirci grandi e per costruirci alibi…. Abbi pietà di noi e rivelati a chi ti aspetta e ti cerca con amore.

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  2. sr Alida

    Signore dacci la forza di accettare le cose che non possono essere cambiate, il coraggio di cambiare quelle che vanno cambiate, la saggezza per distinguere le une dalle altre. Gesù ha sempre una proposta e richiesta di cambiamento, ugualmente accetta il nostro esile, instabile e avvolte contraddetto si. Aiutaci con verità a cambiare cio’che è opportuno cambiare sottoil tuo sguardo sempre amorevole su di noi. Di cuore prego per tutti noi catechisti.

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