martedì 27 luglio

di | 26 Luglio 2021

Lc 10,17-20

17 I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». 18 Egli disse: «Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. 19 Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. 20 Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli».

Commento

I discepoli al ritorno della loro missione per che cosa devono esultare? Per i lori successi? Gesù vede questo loro successo, Gesù vede come il loro andare nel mondo ha dato i suoi frutti. Il male è come sconfitto. Il bene sembra avere il sopravvento su tutto. E allora esultiamo perché siamo stati bravi. Questo sembra essere l’argomento che i discepoli inviati portano a Gesù. Egli è contento del loro impegno, ma va un poco oltre e invita i suoi discepoli ad andare oltre il loro successo. Come Gesù si allontana dalla folla e da ogni tentazione di successo così chiede ai discepoli di fare altrettanto. Gesù ci dice quale è il motivo della vera gioia: non è solo che Satana ci è sottomesso, c’è qualcosa di più; in questo impegno di annuncio della parola  siamo divinizzati noi. Cioè nella missione, andando verso i fratelli, noi diventiamo figli di Dio, uguali al Figlio perché amiamo con lo stesso amore del Padre. Quindi il frutto della missione verso gli altri, il fatto che amiamo gli altri,  ci rende figli di Dio, fa sì che il nostro nome, la nostra identità, è la stessa di Dio. I nostri nomi sono nel cielo, in Dio, nel Nome: lui è Padre e noi siamo figli come il Figlio. Quindi questo è il grande mistero del fine di ogni missione: che portando l’amore del Padre ai fratelli, amando i fratelli, tu diventi per la prima volta, tu stesso, figlio, se no non sei figlio. Questo  il nostro vero successo.

Preghiamo

Preghiamo per l’Eritrea – Etiopia che è da anni che sono in guerra tra loro per i confini delle due nazioni. Anche se c’è stato un accordo di pace la situazione è sempre difficile.

Un pensiero su “martedì 27 luglio

  1. Elena

    Molte volte abbiamo bisogno di essere riconosciuti per ciò che facciamo. Gesù riporta il pensiero su ciò che siamo, su una pienezza più ampia. Faccio tesoro di questa pagina della Parola!

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