Martedì 21 marzo

di | 20 Marzo 2017

fiori Matteo 13,53-58

53 Terminate queste parabole, Gesù partì di là. 54 Venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? 55 Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? 56 E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». 57 Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». 58 E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

Commento

finito il racconto delle parabole Gesù ritorna nella sua patria. E qui la gente prova stupore per le sue parole e il suo insegnamento. È uno stupore non di meraviglia ma di incomprensione che porta allo scandalo. La domanda che la gente si pone riguarda la sapienza e i prodigi che Gesù manifesta e compie è “ma da dove viene questa sapienza. Ma il “da dove” questi provengano si confronta in loro negativamente con quello che di lui a Nazaret tutti conoscono bene: la famiglia e tutti i suoi membri prossimi e lontani , il lavoro del suo papà, la fisionomia nota della sua mamma, e quindi la conoscenza diretta, ordinaria e quotidiana che in un paesino sperduto tutti hanno l’uno dell’altro. Tutto questo porta la gente allo scandalo. Lo scandalo per il confronto tra quello che Gesù dice e fa, e quello che è! Appunto il figlio del falegname. Uno di loro.. nessuno di speciale. Ma chi crede o vuol far credere di essere? La meraviglia che emana dalla persona del loro compaesano si traduce nel rifiuto! Noi cogliamo qui qualcosa che va ben oltre Nazaret e questo episodio, e cioè quel rifiuto di accettare che il mistero di Dio, la promessa profetica tutto si riduca a questo uomo figlio di Giuseppe e Maria. E’ lo “scandalo” dell’Incarnazione e della Pasqua di Gesù! E’ lo scandalo cui tutte le generazioni cristiane sono esposte, per quel non scendere di Gesù dalla croce come prova per credergli! Come scandalo della Croce cui ogni esistenza cristiana è esplicitamente chiamata e coinvolta.

Preghiamo

preghiamo per tutti i nostri ragazzi

3 pensieri su “Martedì 21 marzo

  1. sr Rita

    Se il numero dei miracoli dipende dalla nostra fede o incredulità…siamo in cattive acque. Di ci accompagna secondo il bisogno e non secondo il merito. Ci sia dato di stupirci positivamente di tuto il bene che si compie attorno a noi, senza scandalizzarci perché sappiamo molto o tutto di coloro che fanno il bene. Preghiamo per Sr Simona, Sr Ketty e Benedetta che compiono gli anni.

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  2. Elena

    Com’è sempre terribile la cecità di chi non vuol vedere, la durezza del cuore di chi non vuol riconoscere ed accogliere. Lo scandalo di Gesù si ripete anche ai nostri giorni. La scomodità di un profeta in casa è dichiarata dalla diffidenza e dal rifiuto. Fa, Signore, che impariamo a riconoscerti nella tua ordinaria presenza, solo attraverso l’amore che espandi intorno a Te. Tu, figlio di Maria e di Giuseppe, ci sei molto più vicino di ogni notabile, o politico o capo religioso. Perché Tu sei con noi tutti i giorni, fino alla fine del tempo…
    Prego con voi per i giovani, per le sorelle in festa, per la.mia mamma che dà segni di ripresa che hanno del miracoloso….. e ringrazio tutti per la vicinanza affettuosa e la preghiera condivisa….

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  3. sr Alida

    Una meraviglia di incomprensione..ai paesani di Gesu’ sembrava di conoscerlo bene .,.ciò che successo a loro ,succede a noi quando il nostro sguardo non riconosce che in ogni persona c’è un cammino nel misterioso disegno di Dio ,e non sappiamo unificare l’interiorità e l’esteriorità…ascoltando poco con il cuore,
    fidandoci troppo del nostro punto di vista e apparenza.
    Si ,il Signore è molto vicino a noi,con i Suoi prodigi ,ci doni occhi per vedere e cuore per gioire …
    Mi unisco alla preghiera per le sorelle del compleanno ,per i giovani e ragazzi, ringrazio il Signore con Elena .

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