
Ger. 7,21-8,3
7,21 Così parla il SIGNORE degli eserciti, Dio d’Israele:
«Aggiungete i vostri olocausti ai vostri sacrifici
e mangiatene la carne!
22 Poiché io non parlai ai vostri padri e non diedi loro alcun comandamento,
quando li feci uscire dal paese d’Egitto,
circa olocausti e sacrifici;
23 ma questo comandai loro:
“Ascoltate la mia voce;
sarò il vostro Dio
e voi sarete il mio popolo;
camminate in tutte le vie che io vi prescrivo
affinché siate felici”.
24 Ma essi non ascoltarono, non prestarono orecchio,
ma camminarono seguendo i consigli e la caparbietà del loro cuore malvagio,
e invece di andare avanti si sono voltati indietro.
25 Dal giorno che i vostri padri uscirono dal paese d’Egitto
fino a oggi,
io vi ho mandato tutti i miei servi, i profeti,
ve li ho mandati ogni giorno, fin dal mattino;
26 ma essi non mi hanno ascoltato, non hanno prestato orecchio;
hanno irrigidito il collo;
si sono comportati peggio dei loro padri.
27 Di’ loro tutte queste cose, ma essi non ti ascolteranno;
chiamali, ma essi non ti risponderanno.
28 Perciò dirai loro: “Questa è la nazione che non ascolta la voce del SIGNORE, del suo Dio,
e che non vuol accettare correzione;
la fedeltà è perita, è venuta meno nella loro bocca”.
29 Ràditi i capelli e buttali via,
spandi sulle alture un lamento,
poiché il SIGNORE rigetta
e abbandona la generazione che è divenuta oggetto della sua ira.
30 I figli di Giuda hanno fatto ciò che è male ai miei occhi»,
dice il SIGNORE;
«hanno collocato le loro abominazioni
nella casa sulla quale è invocato il mio nome,
per contaminarla.
31 Hanno costruito gli alti luoghi di Tofet nella valle del figlio di Innom,
per bruciarvi nel fuoco i loro figli e le loro figlie;
cosa che io non avevo comandata
e che non mi era venuta in mente.
32 Perciò, ecco, i giorni vengono», dice il SIGNORE,
«che non si dirà più Tofet né la valle del figlio di Innom,
ma la valle del massacro,
e, per mancanza di spazio, si seppelliranno i morti a Tofet.
33 I cadaveri di questo popolo serviranno di pasto
agli uccelli del cielo e alle bestie della terra;
e non ci sarà nessuno che li scacci.
34 Farò cessare nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme
il grido di gioia e il grido di esultanza,
il canto dello sposo e il canto della sposa,
perché il paese sarà una desolazione. 8,1 «In quel tempo», dice il SIGNORE, «si toglieranno dai loro sepolcri le ossa dei re di Giuda, le ossa dei suoi prìncipi, le ossa dei sacerdoti, le ossa dei profeti, le ossa degli abitanti di Gerusalemme, 2 e le si esporrà davanti al sole, davanti alla luna e davanti a tutto l’esercito del cielo, che essi hanno amato, hanno servito, hanno seguito, hanno consultato, e davanti a cui si sono prostrati; non si raccoglieranno, non si seppelliranno, ma saranno come letame sulla faccia della terra. 3 La morte sarà preferibile alla vita per tutto il residuo che rimarrà di questa razza malvagia, in tutti i luoghi dove li avrò scacciati», dice il SIGNORE degli eserciti.
Commento
Se partiamo dal principio che il culto e la ritualità sono cosa fondamentale per l’uomo, Geremia insiste molto sulla questione. Di questo culto ne sottolinea l’importanza, ma insieme anche l’ipocrisia del culto di Israele. Il gesto e la preghiera esteriore sono rivolti a Dio, mentre il cuore e la mente sono rivolti ad altro. questa è la grande ipocrisia che contesta Geremia. Ma è un ipocrisia che si può contestare anche oggi. Gesù stesso in un passaggio del vangelo dichiara che questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me. Geremia sottolinea qualcosa di più radicale ancora: il popolo è convinto che tutto va bene, che il culto che stanno celebrando nel tempio è perfetto, non c’è nessuna presa di coscienza che qualcosa non va bene. L’inganno che intravedo in tante forme di ritualità anche di questi tempi è quello di pensare che una ricca liturgia può addirittura sostituire la vita di fede. Basta una grande liturgia per dichiarare che sono salvo. Anche noi a volte celebriamo esteriormente, ma il cuore è lontano dalla vita.
Preghiamo
In questi giorni la chiesa celebra la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Preghiamo per una comunione nella diversità.
Fa che non ti onoriamo con le labbra soltanto ma viviamo la nostra vita di fede con il cuore. Con voi prego per l’unità dei cristiani.
Com’è difficile conciliare il mero culto alla vera fede. Che i nostri occhi possano guardare oltre le apparenze e i nostri cuori possano cogliere l’essenza del nostro essere cristiani.
Una preghiera per l’unità dei cristiani in tutte le loro diversità!