martedì 2 marzo

di | 1 Marzo 2021

Giobbe 25,1-26,14

1 Bildad di Suach prese a dire:

2«Dominio e terrore sono con lui,
che impone la pace nell’alto dei cieli.
3Si possono forse contare le sue schiere?
E su chi non sorge la sua luce?
4Come può essere giusto un uomo davanti a Dio
e come può essere puro un nato da donna?
5Ecco, la luna stessa manca di chiarore
e le stelle non sono pure ai suoi occhi:
6tanto meno l’uomo, che è un verme,
l’essere umano, che è una larva».

1 Giobbe prese a dire:

2«Che aiuto hai dato al debole
e che soccorso hai prestato al braccio senza forza!
3Quanti consigli hai dato all’ignorante,
e con quanta abbondanza hai manifestato la saggezza!
4A chi hai rivolto le tue parole
e l’ispirazione da chi ti è venuta?
5Le ombre dei morti tremano
sotto le acque e i loro abitanti.
6Davanti a lui nudo è il regno dei morti
e senza velo è l’abisso.
7Egli distende il cielo sopra il vuoto,
sospende la terra sopra il nulla.
8Rinchiude le acque dentro le nubi
e la nuvola non si squarcia sotto il loro peso.
9Copre la vista del suo trono
stendendovi sopra la sua nuvola.
10Ha tracciato un cerchio sulle acque,
sino al confine tra la luce e le tenebre.
11Le colonne del cielo si scuotono,
alla sua minaccia sono prese da terrore.
12Con forza agita il mare
e con astuzia abbatte Raab.
13Al suo soffio si rasserenano i cieli,
la sua mano trafigge il serpente tortuoso.
14Ecco, questi sono solo i contorni delle sue opere;
quanto lieve è il sussurro che ne percepiamo!
Ma il tuono della sua potenza chi può comprenderlo?».

Commento

Essendo brevi questi due capitoli, ho messo insieme il 3 dialogo tra Giobbe e Bildad. Per la verità il testo è un po’ “scombinato” e quindi posso fare solo degli accenni, delle riflessioni in generale. Il discorso dell’amico Bildad è breve, ma teso, forse anche un poco contro ogni logica che propone Giobbe. Sappiamo che Bildad è un raffinato giurista e quindi si lascia come prendere dall’emozione nel narrare l’ordine e la bellezza delle cose. E chiede a Giobbe di accettare questo ordine delle cose. Il mondo funziona così, sembra dire bildad. Egli descrive da una parte la luminosità di Dio, la sua bellezza, il suo ordine, dall’altra parte descrive l’uomo nella sua misera condizione, come un verme egli appare. E Giobbe risponde. Egli è confuso e si ritrova un amico che gli descrive l’ordine perfetto. Egli è disperato e l’amico gli parla dell’armonia del mondo. Egli è solo e l’amico gli parla della bellezza del creato. È chiaro che a Giobbe cadono le braccia di fronte ad un simile discorso. Egli cerca altro. Non è il momento di parlare della perfezione del mondo. Succede così a volte: i nostri discorsi non riescono ad intercettare il vero dolore dell’uomo. Quanti buoni consigli ha ricevuto Giobbe, ma nessuno gli è servito, perché nessuna di queste parole ha intercettato il suo dolore.

Preghiamo

Preghiamo per Matteo

2 pensieri su “martedì 2 marzo

  1. Elena

    Misterioso è il dolore, misterioso l’animo umano. Misterioso il nostro personale rapporto con Dio, con gli uomini, persino con noi stessi. A volte, davvero, basta un po’ di tenerezza, un po’ di vicinanza, per fare star bene una persona. Più di tante belle parole!
    Prego per Matteo, per Emanuele ed Elena.

    Rispondi
  2. sr Alida

    Mi verrebbe da dire che Giobbe a ragione puo’essere stanco dell’amicizia fatta di queste provocazioni.. Signore fa che di fronte al dolore delle persone sappiamo usare il silenzio per cogliere il loro dolore la vicinanza fatta di tenero e consolante ascolto… Per Matteo Emanuele, Elena e la famiglia di Anni, preghiamo.

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