martedì 19 dicembre

di | 18 Dicembre 2017
giotto natività

GIOTTO CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI PARTICOLARE DELLA NASCITA DI GESU’ E ANNUNCIO AI PASTORI

Dal Vangelo secondo Luca

Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso. Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».  Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo». Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».

Commento

In questi giorni della novena di Natale commento i testi che la liturgia quotidiana ci propone . torneremo alla lettara ai romani subito dopo il natale. Il Battista rappresenta l’anello di congiunzione fra il Vecchio e il Nuovo, fra il passato e il futuro, fra Israele e il nuovo Israele. E si sente tutta questa congiunzione, questo passaggio doloroso e sofferto. L’annunciazione del Battista avviene in un solenne contesto liturgico, nel tempio, e a ricevere l’annuncio è un levita, Zaccaria, che vive la pesante situazione di non avere figli, grande dramma per una famiglia ebrea del tempo. Spesso, nella Bibbia, il parto di una sterile è segno prodigioso dell’intervento di Dio. Anche qui succede qualcosa del genere, e la scena riprende tutti gli elementi della teofania dell’Antico Testamento. Maria, invece, riceverà l’annuncio in casa, in un piccolo borgo sperduto a centinaia di chilometri dalla capitale. E non durante la preghiera ma durante le faccende domestiche! Dio esce dal tempio ed entra in casa, abbandona la pomposità delle liturgie per incarnarsi nella quotidianità. Anche noi, a pochi giorni dal Natale, vogliamo far diventare la nostra piccola vita il luogo che accoglierà Dio, perché anche a noi, come a Maria e come a Zaccaria, Dio chiede collaborazione…

Preghiamo

Preghiamo per Aldo

3 pensieri su “martedì 19 dicembre

  1. . Elena

    Ecco, il Signore visita la nostra vita. Lo fa in modo eclatante, ben visibile, lo fa in modo silenzioso, discreto, misterioso sempre. Perché il Signore può tutto. E ci viene a cercare quando non c’è più speranza ma solo rassegnazione. Viene nel tempio, viene in casa, viene per strada, sul lavoro e non sappiamo quando ci chiederà di abitare in noi, o quando visiterà le nostre faccende e il nostro cuore, o in che modo lo farà. C’è chi lo aspetta sa sempre e chi ce l’ha sotto il naso e non lo vede. Fa solo, Signore, che ti senta, ti riconosca, che mi fidi di Te, che ti lasci entrare, che mi lasci abitare. Preghiamo per Aldo, per Lucia, per gli anziani genitori ammalati dei nostri amici.

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  2. srAlida

    Maria e Zaccaria ricevono una lieta notizia in luoghi e modi diversi l’una in casa ,l’altro in preghiera ..Nel visitarci il Signore prende tutta la nostra persona ,chi crede chi dubita Scende
    fino a noi mentre il silenzio fascia la terra il silenzio è importante per accogliere ..Che nel silenzio facciamo della nostra vita ..un luogo dignitoso,dove Gesù possa abitare ,dove la lieta notizia possa manifestarsi e recare speranza e gioia…Prego con voi per le intenzioni espresse e quelle che abbiamo in cuore.

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  3. sr Rita

    Ogni persona ha il suo luogo in cui riceve l’annuncio di Dio. Mi piacerebbe che qualche lettore ci condividesse la sua esperienza di annunciazione, in questi giorni che precederono il Natale. Sarebbe una testimonianza positiva che ci fa sentire oggetto di benedizione e di promessa.

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