martedì 17 marzo

di | 16 Marzo 2020

Lc 16,14-31    

14I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. 15Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole.16La Legge e i Profeti fino a Giovanni: da allora in poi viene annunciato il regno di Dio e ognuno si sforza di entrarvi.17È più facile che passino il cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della Legge.18Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio; chi sposa una donna ripudiata dal marito, commette adulterio.19C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. 20Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, 21bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. 22Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. 23Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. 24Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. 25Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. 26Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. 27E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, 28perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. 29Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. 30E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. 31Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

Commento

Non avevo mai provato a leggere questi testi nella forma di una congiunzione tra misericordia, carità e giustizia, passando per la via della ricchezza e della povertà. Eppure alcune piccole letture di questi tempi mi hanno aiutato a comprendere meglio questi testi e così vi propongo queste misere parole. Dice il testo che i farisei sono attaccati al denaro e non vi rinunciano, così come sono attaccati alla loro giustizia che non perdona. E per dimostrarlo racconta la parabole del povero Lazzaro e del ricco, così attaccato al denaro da non vedere niente se non le sue feste e i suoi vestiti. Come può pensare alla giustizia verso il povero, alla carità uno così? Al massimo poteva, come un ricco moderno, avere una fondazione benefica che aiutava i bambini poveri, con l’avvertenza di mostrare sui social ogni donazione come segno della sua bontà per poi tornare alle sue feste e ai suoi vestiti. Questa non è giustizia, non è carità, nemmeno misericordia. È ostentazione.  La misericordia è dono di sé, la carità è servizio quotidiano, la giustizia è condannare e denunciare il male.  Piccole riflessioni per un tempo di crisi.

Preghiamo

Preghiamo per don Fausto

4 pensieri su “martedì 17 marzo

  1. Elena

    Preghiamo insieme, per don Fausto e per chi lotta per la vita, per chi, anche oggi non ce l ‘ha fatta e si è abbandonato nelle braccia del Padre. Preghiamo perché passi questa terribile pandemia che non guarda proprio in faccia a nessuno e che porta sofferenza e dolore al mondo intero.

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  2. sr Alida

    La carità è un servizio quotidiano ……Unisco la carità del prendersi cura e della preghiera alla vostra per don Fausto ,e per tanti ammalati ,per quelli che lottano tra la vita e la morte perchè si abbandonino nelle braccia del Padre ,ed abbia pietà di noi tutti ,affinchè abbia fine questo sterminio ….

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  3. Sr Rita

    Quanti poveri Larrari ci guardano aspettando qualche briciola di affetto, stima, cibo, istruzione, consolazione… Non possiamo fingere di non vederli. Se non abbiamo di che offrire, almeno lecchiamo le loro piaghe con sguardi di tenerezza. PREGHIAMO PER CHI SOFFRE IN ITALIA E NEL MONDO. UNA PREGHIERA PER IL NOSTRO BRASILE. INIZIAMO ORA IL CALVARIO CHE DA VOI è GIA’ DI CASA DA UN MESE. CHE IL SIGNORE ABBIA PIETA’ DEL NOSTRO POPOLO.

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  4. sr Alida

    Si preghiamo per il Brasile anche ,il Signore abbia pietà e misericordia per tutto il suo popolo

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