martedì 17 giugno

di | 16 Giugno 2025

1 Cor. 14,1-12

1 Ricercate l’amore e desiderate ardentemente i doni spirituali, principalmente il dono di profezia.
2 Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno lo capisce, ma in spirito dice cose misteriose. 3 Chi profetizza, invece, parla agli uomini un linguaggio di edificazione, di esortazione e di consolazione. 4 Chi parla in altra lingua edifica se stesso; ma chi profetizza edifica la chiesa. 5 Vorrei che tutti parlaste in altre lingue, ma molto più che profetaste; chi profetizza è superiore a chi parla in altre lingue, a meno che egli interpreti perché la chiesa ne riceva edificazione. 6 Dunque, fratelli, se io venissi a voi parlando in altre lingue, che vi servirebbe se la mia parola non vi recasse qualche rivelazione, o qualche conoscenza, o qualche profezia, o qualche insegnamento?  7 Perfino le cose inanimate che danno suono, come il flauto o la cetra, se non danno suoni distinti come si riconoscerà ciò che si suona con il flauto o con la cetra? 8 E se la tromba dà un suono sconosciuto, chi si preparerà alla battaglia? 9 Così anche voi, se con la lingua non proferite un discorso comprensibile come si capirà quello che dite? Parlerete al vento. 10 Ci sono nel mondo non so quante specie di linguaggi e nessun linguaggio è senza significato. 11 Se quindi non comprendo il significato del linguaggio sarò uno straniero per chi parla, e chi parla sarà uno straniero per me. 12 Così anche voi, poiché desiderate i doni dello Spirito, cercate di abbondarne per l’edificazione della chiesa.

Commento

Dopo l’inno alla carità Paolo inizia una sua discussione su alcun temi che implicano in ogni caso sempre di mettere in gioco come bene più alto la carità. In questo caso viene messo in gioco il tema della profezia e della parola. A Corinto si riteneva che questo dono della parola era per pochi e la stessa cosa il dono della profezia. Forse potremmo parlare di retori e di profeti. Paolo dichiara che non sono essere speciali quelli che profetizzano e hanno il dono della parola, ma tutti nella comunità possono essere profeti e saper parlare per il bene di tutti. Paolo dichiara che la parola e la profezia è accessibile a tutti e a tutte, purché si invochi lo spirito Santo. Inoltre la parola non serve come momento di edificazione, è necessaria invece per un vero annuncio del vangelo. A questo è legata la parola: al vangelo. E la profezia non è predizione del futuro, ma capacità di saper valutare il tempo che viviamo alla luce del vangelo. Chi profetizza costruisce ponti e legami dentro e fuori le chiese e per Paolo tutte e tutti possono profetare perché tutte e tutti possono essere profetesse e profeti se sanno ascoltare la voce dello Spirito. Non serve allora essere eccezionali, basta essere capaci di ascoltare la Parola che ci fonda.

Preghiamo

Preghiamo per i responsabili delle nazioni perché possano trovare ragioni e motivi di pace

Un pensiero su “martedì 17 giugno

  1. sr Alida

    Ascoltare la voce dello Spirito, ricominciare ogni giorno ad coglierne la buona notizia….che nel perdono di ogni mio fallo, mi rende capace di raccontare il Suo amore.. Con voi prego per i responsabili delle nazioni, perché cerchino è trovino motivi di pace.

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