martedì 14 settembre

di | 13 Settembre 2021

esaltazione della santa croce – Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

Commento

Secondo la tradizione cristiana la regina Elena trovò i resti della croce del Signore durante il suo pellegrinaggio a Gerusalemme.  Da qui nacque la festa dell’esaltazione delle croce. Ma si può esaltare la croce? Si può fare una festa per ricordare la croce? Questa è la grande contraddizione cristiana, che si può arrivare a celebrare la croce. La croce è scandalo per i giudei e stoltezza per i pagani così dice san Paolo nella lettera ai corinti. Ma san Paolo aggiunge Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini. questo perché la croce è il punto di non ritorno dell’amore di Dio per gli uomini, è il segno di quanto Dio ci ama. Essa è la parola definitiva di Dio sul mondo, il dono totale e assoluto di sé. Questo significa, secondo le intenzioni di Gesù, il prendere la croce. Donarsi, totalmente, come Dio ha saputo fare. Allora la croce non è prima di tutto un sacrificio, ma un atto di amore, un dono, una donazione piena. È questo amore che oggi esaltiamo, non il dolore che essa porta con sé. Perché amare, lo sappiamo bene anche noi uomini, spesso richiede sacrificio e incomprensione. Oggi esaltiamo l’amore donato, lo poniamo in alto nelle nostre scelte. i cristiani secondo questa logica possono celebrare la festa della croce.

Preghiamo

Preghiamo per tutti coloro che nella vita soffrono.

3 pensieri su “martedì 14 settembre

  1. Elena

    Io non so festeggiare una croce, penso….
    Non so fare festa ad un dolore, a un sacrificio, però ho imparato a non lottare contro di esso, ad accoglierlo, a respirare profondamente per fare mio quel respiro nuovo che viene dall’amore anche in situazioni difficili. A volte terribilmente difficili… Mi chiedo il senso, a volte ce lo trovo, a volte non capisco cosa succede o perché ed è difficile piegarsi sotto una croce per portarne il peso, senza capire, solo accogliendo. Poi però, il senso arriva. Da ciò che ha significato, da ciò che ho imparato, da mondi nuovi e vite nuove che si aprono dopo o proprio durante l’esperienza della croce. Perché nulla si perda di questo amore ricevuto come dono di sé che l’incontro col Cristo rende vivo, rende possibile, rende umano. Preghiamo per chi affronta o sopporta situazioni di dolore.

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  2. sr Alida

    Grazie Elena, per questa profonda testimonianza… Anche per me la croce non può che essere il segno di quanto Dio ci ami e la mia mente e il mio cuore ottusi non riescono a capire.. Si può accogliere solo come come atto e dono d’amore. La festa è occasione però per ricordarcelo e per innalzare spesso lo sguardo lì unica risposta ai nostri dubbi, sofferenze… Per ogni cuore che soffre e per tutto il mondo, per l’umanità sofferente, preghiamo..

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  3. cesare

    Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
    messo di fronte a questa affermazione di Gesù mi chiedo perché la chiesa, soprattutto nelle sue gerarchie abbia spesso condannato, isolato, estraniato invece che offrire speranza e salvezza all’uomo?
    Oggi a fronte di chiese vuote sentiamo attorno a noi una grande domanda di fede e speranza negli uomini. Eppure a volte come cristiani non siamo capaci di rispondere, non siamo capaci di testimoniare le parole di speranza di Gesù, intrappolati nelle nostre certezze e nei “valori non negoziabili”. I vangeli ci raccontano come Gesù non abbia mai condannato nessuno, nemmeno coloro che lo misero in croce. Gesù sapeva cogliere nell’uomo il bisogno di fede, sapeva dare risposte alle tante paure nel cuore dell’uomo. Come mi pongo di fronte al mio prossimo?

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