Martedì 14 giugno

di | 13 Giugno 2016

avvento boseMarco 13,32-37

 

32 Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre. 33 Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. 34 È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. 35 Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; 36 fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. 37 Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

Commento

Noi e Gesù partecipiamo della stessa sorte, condividiamo la medesima situazione: non sappiamo né il giorno né l’ora, ma condividiamo anche un’altra questione: quella della responsabilità circa il vegliare nell’attesa di quel giorno. Questo vegliare si traduce in due atteggiamenti. Il primo è che  ci è dato un compito. Credo che il compito che ci è affidato in questo tempo in cui siamo su questa terra è proprio quello della custodia della terra, della custodia della vita, se vogliamo della custodia della persona umana. Siamo su questa terra per questo motivo. Il secondo atteggiamento che dice la qualità del vigilare è quello della fede in Dio padre che guida la storia degli uomini. Vegliare è riscoprire giorno dopo giorno questa fiducia in Dio che non ci lascia soli. Mi sembra che il tentativo semplice di leggere in questo modo il testo di oggi, responsabilità e fiducia, ci aiutano a non farci prendere dalla paura circa l’ultimo giorno, volendo a tutti i costi capire e trovare dei segni che ci dicono quando arriverà questo giorno. Noi credenti non siamo preoccupati di questo giorno, ma siamo operosi e fiduciosi nel “frattempo” di questo giorno. Ed il frattempo sono i nostri giorni che stanno tra l’inizio e la fine, in questo frattempo ci siamo noi. Credo che questo ci insegni ad amare il nostro tempo e a guardare con fiducia al tempo futuro.

Preghiamo

Per tutte quelle persone vittime della strage in America.

2 pensieri su “Martedì 14 giugno

  1. sr Rita

    In pochi versetti Gesù ripete per 4 volte” vegliate”. Vegliare è proprio di chi ama, di chi si preoccupa, di chi teme che succeda qualcosa a quanti ama….Gesù che veglia sempre su noi ci invita a vegliare, a tenere il cuore aperto nell’attesa di colui che deve venire. Il tempo, il modo, il luogo sono accidentali, ma la certezza sta nel fatto che Lui viene. Prego per chi aspetta, ma in modo scorretto, la persona scorretta…Prego per chi non aspetta più nessuno. Per gli uni e gli altri il Signore venga e faccia compagnia.

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  2. sr.Alida

    Certo sapere che in questo ripetuto VEGLIATE e NON SAPPIAMO ..QUANDO …vi è racchiuso un compito di custodire la terra e le persone,e l’attesa fiduciosa nell’amore del Padre che accompagna la storia…attenua la paura …Aprendo la pagina di una vecchia agenda proprio stamattina vu è la frase di S.Tesresa d’Avila “Nulla ti turbi ,nulla ti spaventi.Tutto passa.Dio solo non cambia .La pazienza ottiene tutto.Quando si ha Dio non manca niente.Dio solo basta !” viene ripetutto al mio cuore.per la strage in America e per l’intenzione di sr. Rita,e per quel che c’è nel nostro cuore prego .

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