martedì 12 febbraio

di | 12 Febbraio 2019

giobbeGiobbe cap 37

1]Per questo mi batte forte il cuore
e mi balza fuori dal petto.
[2]Udite, udite, il rumore della sua voce,
il fragore che esce dalla sua bocca.
[3]Il lampo si diffonde sotto tutto il cielo
e il suo bagliore giunge ai lembi della terra;
[4]dietro di esso brontola il tuono,
mugghia con il suo fragore maestoso
e nulla arresta i fulmini,
da quando si è udita la sua voce;
[5]mirabilmente tuona Dio con la sua voce
opera meraviglie che non comprendiamo!
[6]Egli infatti dice alla neve: «Cadi sulla terra»
e alle piogge dirotte: «Siate violente».
[7]Rinchiude ogni uomo in casa sotto sigillo,
perché tutti riconoscano la sua opera.
[8]Le fiere si ritirano nei loro ripari
e nelle loro tane si accovacciano.
[9]Dal mezzogiorno avanza l’uragano
e il freddo dal settentrione.
[10]Al soffio di Dio si forma il ghiaccio
e la distesa dell’acqua si congela.
[11]Carica di umidità le nuvole
e le nubi ne diffondono le folgori.
[12]Egli le fa vagare dappertutto
secondo i suoi ordini,
perché eseguiscano quanto comanda loro
sul mondo intero.
[13]Le manda o per castigo della terra
o in segno di bontà.
[14]Porgi l’orecchio a questo, Giobbe, soffèrmati
e considera le meraviglie di Dio.
[15]Sai tu come Dio le diriga
e come la sua nube produca il lampo?
[16]Conosci tu come la nube si libri in aria,
i prodigi di colui che tutto sa?
[17]Come le tue vesti siano calde
quando non soffia l’austro e la terra riposa?
[18]Hai tu forse disteso con lui il firmamento,
solido come specchio di metallo fuso?
[19]Insegnaci che cosa dobbiamo dirgli.
Noi non parleremo per l’oscurità.
[20]Gli si può forse ordinare: «Parlerò io?».
O un uomo può dire che è sopraffatto?
[21]Ora diventa invisibile la luce,
oscurata in mezzo alle nubi:
ma tira il vento e le spazza via.
[22]Dal nord giunge un aureo chiarore,
intorno a Dio è tremenda maestà.
[23]L}Onnipotente noi non lo possiamo raggiungere,
sublime in potenza e rettitudine
e grande per giustizia: egli non ha da rispondere.
[24]Perciò gli uomini lo temono:
a lui la venerazione di tutti i saggi di mente.

Commento

E così siamo alla fine dei discorsi degli amici o presunti amici. Dal prossimo capitolo saranno soli Giobbe e Dio con i loro discorsi. Non ci sarà più nessuno se non loro due. Come concludere tutti questi discorsi che hanno tentato di far comprendere a Giobbe il perché della sua sofferenza e che lui non ha accettato?  Diciamo così: l’uomo da solo non è capace di trovare il senso delle cose e della vita. Tutta la sapienza umana non aiuta a scavare il senso profondo del soffrire umano. Oggi noi possiamo scrivere molte cose sulla capacità umana di inventare e fare, la sua tecnica è enorme. Ma il senso della vita e del soffrire umano quello non è sempre in grado di regalarselo.  Gli amici hanno avuto la pretesa di dare una risposta a Giobbe partendo dal loro sapere. E Giobbe dichiara che non c’è risposta.. o meglio che l’uomo da solo non è in grado di dare risposte soddisfacenti.  La conclusione di tutti i discorsi degli amici è semplice: la risposta va cercata altrove, va cercata in Dio non nella sapienza umana.

Preghiamo

Ieri è stata la giornata mondiale del malato. Ricordiamo in ritardo tutti i malati.

3 pensieri su “martedì 12 febbraio

  1. sr Rita

    Per questo mi batte forte il cuore e mi balza fuori dal petto.Udite, udite, il rumore della sua voce,
    il fragore che esce dalla sua bocca.
    Le parole che vengono dopo sono un poco ripetitive di quanto già ascoltato e meditato. Ma queste due righe sono di una bellezza straordinaria. E’ l’atteggiamento di chi ama e che all’udire la voce della persona amata sente il cuore battere forte. Davanti a Dio si sta da innamorati. Allora si crede, ci si fida, si accoglie anche quello che duole…perché si sa chi è Colui con cui dividiamo questo vissuto. Preghiamo per i malati ne corpo e nello spirito. Grazie a chi, sentendo la voce dei poveri, dei deboli, dei bisognosi, si commuove e lascia che il cuore suggerisca gesti concreti di prossimità.

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  2. . Elena

    La giornata del malato, la giornata di Giobbe, la giornata di molti di noi che non trovano risposte al dolore, ma lo vivono ogni giorno, sulla propria carne, o su quella di qualcuno di cui si prendono cura. Io non so se ci sono risposte alle malattie, alle sofferenze, ogni saggezza umana è piccola cosa e non contiene questo mistero. Forse può avvicinare o allontanare da Dio, forse può cercare di accoglierne il senso con la fede, pur non comprendendo. Forse….
    Nella relazione col dolore, l’uomo è solo, solo anche di fronte a Dio. Chi può sapere, interpretare, giudicare cosa e giusto o sbagliato?
    Preghiamo per tutti gli ammalati

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  3. srAlida

    …Soffermati e considera le meraviglie di Dio ..Al di là di ogni apparenza di questo nostro vivere ,
    sembra un pò un ricamo al rovescio ,insieme di vissuti ingarbugliati ,frenetici …provare a pensare come Dio tesse la trama della nostra vita ,non comprensibile a noi ,ma certa di ciò che non passa, Nulla sfugge alla sua mano ,ciò che da senso al nostro vivere è credere che è un Dio fedele ….Per quanti soffrono nel corpo e nello spirito lo prego….

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