martedì 10 maggio

di | 9 Maggio 2016

avvento bose Marco 10,1-12

1 Partito di là, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. 2 Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. 3 Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». 4 Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». 5 Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. 6 Ma dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; 7 per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie 8 e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. 9 Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». 10 A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. 11 E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; 12 e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

 Commento

Mi sembra che tutto quanto è stato proclamato fino ad ora sullo scandalo, sull’inciampo della fede che possiamo dare ai piccoli del vangelo si traduce in questo brano nell’ immagine nuziale di uomo e donna che si scelgono per sempre. Anche in questa situazione descritta nel brano di oggi, Gesù non ne fa una questione di legge o di morale, di legalismo o moralismo, ma di senso, di significato. Nella nostra concezione dell’uomo noi abbiamo sempre pensato  di affermare la singolarità delle persona, la sua individualità. Secondo il mio modesto parere questo modo di vedere l’uomo ha creato non pochi equivoci, fino all’ estremo dell’individualismo. secondo questo modo di pensare, l’amore in generale e, in particolare quello nuziale, si traduce nell’ incontro di due individualità. In realtà la sacra scrittura pone il tema da un altro punto di vista. Lo sguardo è posto non sull’ individuo, ma sulla relazione che passa tra uomo e donna. Il senso della fedeltà sta proprio in questo: nella relazione che intercorre tra uomo e donna. Siamo nel mistero della relazione, della comunione, non dell’individuo. Per la durezza del vostro cuore Mosè ha permesso l’atto di ripudio, proprio perché non abbiamo capito l’importanza della relazione di comunione, ma abbiamo messo al centro l’individualità e la sua realizzazione. Scandalo è tutto quanto non è il linea con questa relazione di  comunione.  Le nozze sono infatti il “segno”, il sacramento della comunione interna alla Santissima Trinità, e della comunione tra Dio e l’umanità. Un’alleanza d’amore “nuova ed eterna” come dicono le parole della Liturgia.

Preghiamo

Preghiamo  per tutte le persone sole

4 pensieri su “martedì 10 maggio

  1. Elena

    Penso alle domande sibilline e retoriche che facciamo, nel tentativo di estorcere risposte manipolate da usare contro….. Penso ai nostri giochetti comunicativi, nel tentativo di affossare l’altro…. Penso così alla nostra pochezza che si spaccia per grandezza….
    Penso alle risposte di Gesù, in questo come in tutti gli altri campi, semplici e rigorose. Queste risposte sciolgono i nostri inganni dialettici, riportano luce e verità, ci fanno da specchio alle coscienze! E non è più possibile fingere, ingarbugliare, manipolare, giustificare…
    La sa proprio lunga, questo Gesù!
    Che bello averti conosciuto e sì, poter anche riposare nella Tua capacità di cogliere ogni cosa, Signore Gesù!
    Prego per tutti i coniugi in difficoltà, per le famiglie che fanno fatica a prestar fede ad una promessa, e prego anche per chi è annientato da una convivenza impossibile.
    Elena

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  2. sr Rita

    Chi ripudi la propria moglie e ne sposa un’altra commette adulterio… Questa parola di Gesù, chiara e decisa possiamo applicarla a qualsiasi relazione: a chi si è consacrato a Dio nel sacerdozio o nella vita religiosa e poi sceglie un altro/a. A chi ha promesso fedeltà a un’amicizia ,bella e pulita… a chi ha assunto una responsabilità familiare e/o comunitaria e poi si va a impantanare con altro…Preghiamo per chi non riesce a stare con dignità e letizia al suo giusto posto.

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  3. Silvia Coter

    In barba all’individualismo o a chi pensa che il “saranno una sola carne” giustifichi l’annientamento dell’altro, mi piace questa bella poesia di Erri de Luca dal titolo DUE:
    Due

    Quando saremo due saremo veglia e sonno
    affonderemo nella stessa polpa
    come il dente di latte e il suo secondo,
    saremo due come sono le acque, le dolci e le salate,
    come i cieli, del giorno e della notte,
    due come sono i piedi, gli occhi, i reni,
    come i tempi del battito
    i colpi del respiro.
    Quando saremo due non avremo metà
    saremo un due che non si può dividere con niente.
    Quando saremo due, nessuno sarà uno,
    uno sarà l’uguale di nessuno
    e l’unità consisterà nel due.
    Quando saremo due
    cambierà nome pure l’universo
    diventerà diverso.

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  4. sr Alida

    “Di nuovo” questa piccola frase all’inizio c’è per tre volte,ogni quotidiano è nuovo e mi riporta la pazienza che il Signore ha con noi,ogni suo gesto pensiero paziente e la nostra incomprensione senza fine .Siamo fedeli nel non capire ,invece di pensare all’eterno siamo ,a ciò che non passa ,alla fedeltà ,dividiamo ciò che di bello ,il Signore ci ha donato.Ragioniamo con la nostra testa e non con il Suo pensiero …Crea ,Signore ascolto e silenzio in noi ,Signore in questo tempo di attesa dello Spirito,affinchè ,riconoscenti ricomponiamo in noi le note del tuo eterno e misericordioso amore.Ci aiuti la Vergine Maria ad accoglierlo. Mi unisco alle intenzioni di oggi …..

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