martedì 10 luglio

di | 9 Luglio 2018

1 corinti1 Cor 2,1-5                                                

1 Anch’io, o fratelli, quando sono venuto tra voi, non mi sono presentato ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parola o di sapienza. 2 Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso. 3 Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione; 4 e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, 5 perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.

Commento

Partendo da questo discorso sulla debolezza che in Cristo diventa forza e sulla debolezza, scandalo e forza della croce, Paolo racconta di come lui si è presentato agli abitanti di Corinto. Nella difficile città di Corinto Paolo si è presentato disarmato, senza nessuna arma intellettuale, senza nessuna forza umana, ma con l’unica arma della croce, ritenendo di non sapere altro che Gesù Cristo. Paolo ha presentato solo Gesù Cristo e l’ha presentato nel suo mistero della croce; l’ha presentato come colui che muore, che perde tutto, come l’umanamente fallito. Questa modalità ha aiutato Paolo a rendersi conto di come la debolezza, il seguire la logica della croce, a Corinto ha portato frutto. In questo senso il discorso di Paolo è molto chiaro: la fede non può essere fondata su degli argomenti umani, non si arriva mai a convincere una persona a credere dimostrandogli qualche cosa;  alla fede ci si arriva sempre per una azione dello Spirito e lo Spirito agisce quando il predicatore è debole, quando il predicatore ha il coraggio di annunciare il Cristo nella sua assurdità, secondo la logica umana. Nel momento in cui l’annuncio viene adattato, addolcito, umanizzato, inculturato in modo tale che lo si possa accettare senza troppi problemi riducendolo a qualche cosa di superficiale, non funziona più. È la perdita del vangelo ed è quello che sta succedendo nella vostra comunità di Corinto.  Ed è quello che a volte succede nelle nostre comunità: l’annacquamento del vangelo

Preghiamo

Preghiamo perché la chiesa viva e testimoni sempre la forza del vangelo

3 pensieri su “martedì 10 luglio

  1. srAlida

    Alla fede ci si arriva mediante il dono dello Spirito Santo ,si fonda sulla potenza di Dio
    Paolo ha portato solo Cristo nel suo mistero di croce così come è. Sembra che la fede funzioni un pò al rovescio ….al di là nostra debolezza e superficialità…Aiutaci a comunicare il vero della tua persona e della tua umanità..Mi unisco alla preghiera per la Chiesa e per le intenzioni di ciascuno .

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  2. . Elena

    Nella parola di Paolo percepisco la sua umiltà, la sua fragilità. A volte, se il cuore di chi ascolta e accoglie è aperto, la fragilità diventa forza, ed il Signore conosce molte vie per arrivare al cuore e nella vita degli uomini! Lasciamo che anche nelle nostre vite, sia il Signore ad operare un po’ più con la sua forza! Facciamogli spazio con umiltà e convinzione. Preghiamo per Raniero, che dopo la perdita del lavoro è scivolato in una brutta depressione.

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  3. sr Rita

    Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso.
    SAPERE Gesù Cristo Crocifisso. Mi chiedo cosa può significare per me oggi. Mi pare che possa dire: conoscere – studiare – appassionarsi – conformarsi ai pensieri, ai criteri, allo stile di vita di Gesù Cristo Crocifisso. Non mi basta una esistenza per tutto questo. Ma ne vale la pena provare.

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