martedì 10 agosto

di | 9 Agosto 2021

Luca 11,37-44

37 Mentr’egli parlava, un fariseo lo invitò a pranzo da lui. Egli entrò e si mise a tavola. 38 Il fariseo, veduto questo, si meravigliò che non si fosse lavato prima del pranzo. 39 Il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di malvagità. 40 Stolti, Colui che ha fatto l’esterno, non ha fatto anche l’interno? 41 Date piuttosto in elemosina quello che è dentro il piatto; e ogni cosa sarà pura per voi. 42 Ma guai a voi, farisei, perché pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erba, e trascurate la giustizia e l’amor di Dio! Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre. 43 Guai a voi, farisei, perché amate i primi posti nelle sinagoghe, e i saluti nelle piazze. 44 Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono, e chi vi cammina sopra non ne sa niente».

Commento

Inizia la disputa di Gesù con i farisei. Si tratta di una disputa che parte dalla legge, ma che arriva al cuore del problema della fede: il mondo interiore piuttosto che quello esteriore. I farisei pensano di risolvere la questione della legge e della vita guardando a tutto quanto c’è di esteriore. Pulizia di bicchieri, la decima su tutto e i primi posti nelle sinagoghe. Questo è l’atteggiamento del fariseo. Fatto questo tutto è risolto. Si tratta di una religiosità delle cose esteriori. Gesù cerca la purezza di un cuore libero, semplice, vero; di un cuore che grazie all’ascolto della parola è in grado di convertirsi e di vivere non l’esteriorità della vita, ma la verità della vita. Non c’è più di mezzo la legge, ma la grazia, non c’è più di mezzo il merito, ma il dono. Gesù si muove in questa direzione, per lui tutto il resto è ipocrisia. Ci si converte ad una vita nuova, che, accogliendo la grazia, non è più rapina, ma dono, non è più dovere, ma ricerca della giustizia verso il povero.  Ci si converte alla vita che è dono, come lo è stata la vita di Gesù che ha donato la vita sulla croce per tutti noi.

Preghiamo

ricordando San Lorenzo per un giorno alziamo gli occhi al cielo e sogniamo la pace guardando le stelle e facciamo gli auguri al nostro Renzo.

Un pensiero su “martedì 10 agosto

  1. sr Alida

    Preghiamo perché sappiamo vivere con cuore la nostra vita, sguardo al cielo con i piedi per terra, così da vivere con cura e interiorità l’incontro con Dio, con chi ci vive accanto e con chi ci fa incontrare.. Preghiamo per Renzo e per quanti portano il nome di Lorenzo.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.