mani

di | 2 Novembre 2021

Sto leggendo alcune poesie di Rilke. Per la verità le poesie non vanno lette, ma scrutate, amate, contemplate fino a coglierne il profondo mistero. Mi colpisce questa poesia: le mani della madre. Ne trascrivo solo qualche riga.

Tu non sei più vicina a Dio

di noi; siamo lontani tutti. Ma tu hai stupende

benedette le mani.

Nascono chiare in te dal manto,

luminoso contorno:

io sono la rugiada, il giorno,

ma tu, tu sei la pianta.

E poi vedo questa foto di don Roberto. E vedo le sue mani.  E penso a come quelle mani hanno afferrato la roccia della montagna accarezzandola con rispetto, hanno seminato semi nell’orto, hanno accolto un sacco di giovani e di persone, hanno tenuto tra le mani libri e si sono unite nel gesto umile della preghiera. E poi ci sono le mani di chi ti ha accudito per tanti anni quando eri malato. Mi vengono in mente su tutte le mani della Mara la fisioterapista, mani dolci ma forti e insieme una bella chiacchierata su tutto. Ricordo le sue mani ma ricordo le mani di tutti. Tu hai stupende benedette mani. Dovrebbero essere così le nostre mani, come quelle della madre di Dio, Maria. Mani stupende, mani benedette, mani che sono rugiada che danno vita. abbiamo bisogno di ritrovare mani belle e benedette che tornano a fare il bene, che abbracciano senza interesse, che si aprono e non si chiudono, che donano e non prendono, che piantano e non sradicano. Mani benedette.  Guardo le mie mani: tu non più vicina a Dio di noi; siamo tutti lontani. anche io mi sento lontano come la Madre. La differenza è che le mani della madre sono mani benedette. Non ho dubbi che anche le mie sono benedette, ma devono imparare a benedire sempre, benedire ogni uomo e donna di buona volontà.

Un pensiero su “mani

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.