lunedì febbraio

di | 12 Febbraio 2017

trinitàMatteo 9,18-22   

18 Mentre diceva loro queste cose, giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». 19 Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli. 20 Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. 21 Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». 22 Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata. 23 Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù 24 disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. 25 Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. 26 E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

Commento

Sono due racconti messi insieme e raccontati in maniera lineare, semplice. Ma questa maniera semplice di raccontare dice una realtà profonda. Gesù cerca l’uomo sofferente e l’uomo cerca Gesù che guarisce l’uomo. È come una ricerca che dura da sempre, dal vecchio testamento fino ai nostri giorni. Quasi una ricerca a cui basta anche solo toccare il lembo del mantello , oppure andare incontro al Signore come il capo che si prostrò innanzi a Gesù. Il cantico dei cantici descrive questa ricerca come la ricerca di un innamorata che cerca l’innamorato. Questa ricerca si traduce nel vangelo nel miracolo della guarigione, nel tendere la mano da parte del Signore  e di una fede che è veramente un affidamento. Oggi siamo chiamati  a rifare lo stesso percorso: ricerca del signore, affidamento a Lui e per finire il prendere per  mano del Signore Gesù.  I percorsi della fede sono sempre identici per ogni tempo, cambiano a secondo delle persone, ma i tratti sono sempre  simili.  A noi basta solo seguirli così come sono  scritti nella vita, non inventarli come vorremmo noi.

Preghiamo

Preghiamo perchè impariamo  ad assecondare  i percorsi della fede.

4 pensieri su “lunedì febbraio

  1. sr Alida

    ” Mia figlia è morta proprio ora ,ma ,vieni ,imponi la Tua mano su di lei ,ed ella vivrà “aveva già constatato il decesso ,eppure questa fede ,umile e certa in Gesu’ ,che fà rivivere la figlia …Un capo che si abbassa e spera e crede oltre ogni speranza…
    “Se riesco a toccare anche solo un lembo del suo mantello sarò guarita”Questa donna non pretende un incontro di sguardo o di parola ,ma umilmente crede ed è certa di guarire ,solo toccando un lembo di mantello ….E poi il modo sempre bello ,silenzioso e delicato di Gesu’ di rimettere in cammino ,di sanare salvare ,far vivere …. percorsi di fede…”Coraggio ,Figlia…” Insegnami ,Signore questa fede ,e fà che impariamo ad assecondare percorsi di fede…

    Rispondi
  2. Silvia

    La parola “coraggio” si ripete più volte nel vangelo di Matteo sulle labbra di Gesù… Qualcuno ha scritto una frase che fa più o meno così:” Bisogna iniziare e l’inizio di tutto é il coraggio!” Il coraggio di fidarsi, il coraggio di cambiare, il coraggio di mettersi in gioco, il coraggio della fede! E via dicendo… Coraggio che non é cosa di forza ma é cosa del cuore…dice il dizionario “capacità di affrontare le situazioni della vita con serenità”, senza quella paura paralizzante. E con te Gesù tutto si può! Con te tutto si può affrontare con quella serenità e quel coraggio che solo l’affidamento e la consegna a te ci fa sperimentare.
    Buona giornata!

    Rispondi
  3. Elena

    Quanta semplice, essenziale fede nelle persone che si muovono intorno a Gesù. Ed è la stessa che cambia e trasforma la vita. Ieri ed oggi. Dacci il coraggio di affidarci pienamente a Te, Signore della vita! Solo affidandoci con piena fiducia possiamo essere persone nuove ed assecondare i percorsi della fede, che compiono ogni giorno tanti piccoli miracoli!

    Rispondi
  4. sr Rita

    Le prese la mano e la fanciulla si alzò. Quanta tenerezza e autorità in questo gesto di Gesù. Prossimità, vicinanza affettuosa e impulso per rimettere in piedi la fanciulla. Se il nostro avvicinaci alle persone fosse come quello di Gesù!! Preghiamo per gli educatori e per i genitori affinché siano così nei confronti dei piccoli, dei giovani, spesso dolenti e quasi morti.

    Rispondi

Rispondi a Silvia Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.