lunedì 8 giugno

di | 7 Giugno 2015

 1 Giovanni 5,13-21home2

13 Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio. 14 E questa è la fiducia che abbiamo in lui: qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta. 15 E se sappiamo che ci ascolta in tutto quello che gli chiediamo, sappiamo di avere già da lui quanto abbiamo chiesto. 16 Se uno vede il proprio fratello commettere un peccato che non conduce alla morte, preghi, e Dio gli darà la vita: a coloro, cioè, il cui peccato non conduce alla morte. C’è infatti un peccato che conduce alla morte; non dico di pregare riguardo a questo peccato. 17 Ogni iniquità è peccato, ma c’è il peccato che non conduce alla morte. 18 Sappiamo che chiunque è stato generato da Dio non pecca: chi è stato generato da Dio preserva se stesso e il Maligno non lo tocca. 19 Noi sappiamo che siamo da Dio, mentre tutto il mondo sta in potere del Maligno. 20 Sappiamo anche che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l’intelligenza per conoscere il vero Dio. E noi siamo nel vero Dio, nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna. 21 Figlioli, guardatevi dai falsi dèi!

Commento

La conclusione della 1 lettera di Giovanni è dedicata alla preghiera e alla vita vissuta in pienezza. L’annuncio forte circa la vita eterna – cioè la vita in pienezza – che ci è stata donata ha una sua meravigliosa conferma nelle parole che ci dice Giovanni sulla nostra preghiera. La preghiera è infatti non un “metodo” per convincere (o costringere) Dio a fare quello che vogliamo noi, ma il momento  supremo della nostra comunione con Lui. La preghiera è  il privilegio straordinario di essere partecipi della storia della salvezza che Dio dispone e conduce per noi. Supplicarlo e ringraziarlo incessantemente è l’atto più alto che possiamo esercitare nella nostra vita. Comunione, confidenza, condivisione, partecipazione appassionata… mi sto abituando a non chiedere al Signore per me.  Ho troppo ben visto che la cosa più bella e importante è che tutto si compia secondo la sua volontà! E che da parte mia e nostra non c’è niente di più importante che essere partecipi del suo disegno d’amore.  Ringrazio con voi il Signore per questa straordinaria passeggiata nella vetta della rivelazione cristiana meditata in questa lettera: Dio è amore e noi siamo generati e generiamo nell’amore.  Aiutiamoci a ricordare, nel tempo della prova, la bellezza e la potenza di quanto abbiamo ascoltato e meditato nelle parole di questa lettera. Da domani inizieremo un nuovo cammino, un nuovo libro della bibbia: L’esodo.

Preghiamo

Preghiamo per tutti noi perché abbiamo a trovare il tempo per pregare

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».

3 pensieri su “lunedì 8 giugno

  1. Elena

    E’ così bello sapere di appartenere al Signore!
    In Lui ogni saggezza, ogni tenerezza, ogni consolazione, ogni speranza….e la via eterna…
    Come non sentirne la gioia, la pienezza e la bellezza?
    Eppure a volte barattiamo con una vita mediocre, fatta di gioie effimere, di relazioni superficiali, di riempitivi vuoti di senso. Ci svendiamo alla miglior offerta del Maligno? Forse neanche e proprio del tutto. Ma di sicuro ci accontentiamo dell’immediato e dell’apparente. E se pure non è proprio lontano da Dio, in fondo non è neanche vicino a Dio.
    Allora, tornare all’essenzialità delle beatitudini ridà sollievo da una vita vissuta a metà. Vale la pena osare un poco di più, nell’amore per Dio e i fratelli, nell’ amore del vero e del giusto, nel rispetto della vita regalataci in un caleidoscopio di opportunità.
    Ed oltre al tempo per la preghiera, chiedo al Signore, per tutti gli uomini, un tempo per vivere da beati, pur nella fatica del quotidiano…
    Buona settimana a ciascuno!
    Elena

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  2. suor Rita

    “Possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio”. Non è una promessa illusoria per il futuro, quello che dice Giovanni: è qualcosa che già accade, oggi, nella storia presente. Possediamo già la vita eterna, cioè la compagnia di Dio, la visione di Dio,…Per questo la preghiera non è un metodo – come ben dice Don Sandro – ma uno stato di essere, una relazione che si vive in continuazione , sia quando si dicono parole, sia quando semplicemente si cammina fianco a fianco o ci si pensa a distanza. Chiedere nel nome del Signore sapendo che Lui ci ascolta, ci esaudisce, perché sa, perché ci conosce, perché vive le cose con noi. Che bellezza! Preghiamo affinché la preghiera passi dall’essere “tempo dedicato a Dio” a “una relazione continua vissuta con Dio”.

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  3. Giulio

    Grazie, suor Rita.
    E probabilmente, se vivremo “una relazione continua con Dio”, avremo bisogno di passare qualche minuto in intimità con Lui, non per dedicargli del nostro tempo (come fosse un dovere), ma per parlargli e per mettersi in ascolto.

    “guardatevi dai falsi dei” ci dice Giovanni.
    E le beatitudini ci mostrano quali possono essere i falsi dei:
    l’orgoglio, che ci impedisce di riconoscere chi ci sta accanto
    l’arroganza, che ci fa chiudere gli occhi alla sofferenza
    la violenza, di tutte le forme, perché il mondo ci dice che i conflitti “vanno sempre vinti”, non accolti e risolti
    l’ingiustizia, perché il nostro tornaconto è il solo metro di ciò che giusto e ingiusto
    la mancanza di misericordia, dove sembra che legge e diritto siano più importanti delle persone
    la falsità, con il cuore sempre oscurato da malignità e furbizia
    gli insulti e le calunnie, perché dobbiamo “pur difenderci, in qualsiasi modo, da chi ci disturba”.
    Sarebbe bello ritrovare il senso delle Beatitudini, con Giovanni, riconoscendoci “nel vero Dio, nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna”.
    Buona settimana a tutti.

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